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Bruno Bolchi. Una lunga storia…e una figurina

I fratelli Panini che avevano una edicola in centro a Modena scelsero lui come prima figurina di quello che sarebbe poi stato un percorso lungo e vincente per intere generazioni. E lui, Bruno Bolchi da Milano, teneva gelosamente quella immagine in maglia neroazzurra sul suo profilo whatsapp…
Se ne è andato a 82 anni a Firenze quello che Gianni Brera soprannominò Maciste “e per la stazza fisica e per una certa rassomiglianza con l’attore che lo impersonava in quei celebri film anni 60 girati a Cinecittà.
Cresciuto calcisticamente nel vivaio dell’Inter con i colori della “beneamata” Bolchi ha disputato 150 partite indossando la fascia di capitano nella prima squadra scudettata di Herrera e Moratti: poi il passaggio al Torino e, soprattutto, una lunga e bella carriera da allenatore, maestro di calcio e di buone maniere. Tanti campionati di serie B vinti a Lecce, a Cesena, a Pistoia ed ovunque il ricordo di una persona perbene e di buon senso.
Bruno abitava in Toscana che da tempo aveva eletto a sua seconda patria, esattamente a Pieve a Nievole nel pistoiese.
Allenò senza troppa fortuna anche l’Arezzo ma anche qui oltre i risultati il ricordo di una grande persona. Che viene giustamente pianta dal mondo del calcio più bello.

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