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Caso Abb. Il sindaco Vadi relaziona in consiglio comunale. “Tra i 30 e i 40 lavoratori con contratto di somministrazione dovrebbero rimanere”

Ieri pomeriggio il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi, in apertura di consiglio comunale, ha relazionato esponenti di maggioranza e di minoranza sulle ultime vicende legate all’Abb. La multinazionale, che ha uno stabilimento molto importante in zona Sant’Andrea, ha annunciato una serie di esuberi per i lavoratori che hanno un contratto di somministrazione a causa di un calo di ordinativi. “L’azienda mi ha spiegato che non ci saranno problemi per i 400 dipendenti fissi. Riguardo invece ai 150 che hanno l’altro tipo di rapporto di lavoro, tra i trenta a i quaranta potrebbero mantenere il loro posto, mentre per gli altri è prevista un’uscita graduale fino a tutto il 2024”. Il sindaco ha poi ricordato che il 7 novembre scorso il management della multinazionale ha avuto un incontro anche con le parti sociali. I sindacati hanno fatto alcune proposte e ABB darà una risposta in merito entro fine mese. “Tornando al mio colloquio con l’azienda – ha continuato il primo cittadino – mi è stato detto che non ci sono le condizioni normative per concedere una cassa integrazione per i lavoratori che hanno contratti di somministrazione”. Una tesi, questa, che non trova concordi le organizzazioni sindacali, perché, in base alla loro esperienza, ci sarebbero state casistiche nelle quali gli ammortizzatori sociali sono stati concessi anche a questa tipologia di lavoratori.

Il prossimo incontro con le parti sociali è previsto per il 20 novembre. In quell’occasione capiremo le risposte di Abb alle richieste delle parti sociali. Riguardo invece alle motivazioni che hanno portato a questo scenario, Vadi ha spiegato che “la multinazionale ha giustificato il non rinnovo dei contratti a scadenza con un declino dell’ordinato rispetto alle previsioni. Le cause sono due – ha spiegato – Una relativa ai mercati tedesco e statunitense. Il mancato ordinato dalla Germania è dovuto ad un ritardo dell’azienda nella realizzazione di uno specifico prodotto che sarà pronto nella seconda metà del 2024, mentre per quanto riguarda la piazza americana, Abb ha incontrato delle difficoltà in relazione agli incentivi che l’amministrazione Biden non ha concesso a questo settore. Il che ha rallentato fortemente la possibilità, per chi è interessato, ad investire nel settore”.

“Poi -ha aggiunto – si sono aggiunte problematiche legate alla qualità di alcuni prodotti e alla decisione di qualche cliente, come ad esempio Shell, che in questo ultimo anno ha rallentato il business dell’elettrificazione, Complessivamente – ha aggiunto Valentina Vadi – l’anno 2023 ha avuto un risultato analogo all’anno 2022, ma non c’è stata la crescita che Abb aveva preventivato. L’azienda ha quindi messo in campo un processo viene definito di rifocalizzazione, sia di mercati che di prodotti. Un piano che, a detta della multinazionale, sarà favorevole allo stabilimento di San Giovanni perché i prodotti realizzati nel sito produttivo valdarnese verranno indirizzati verso i mercati nord americani ed europei. L’azienda si aspetta una ripresa nell’ultimo quarto del 2024”.

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