Cerca
Close this search box.

Dalla Toscana 6 milioni di euro per contrastare il gioco d’azzardo patologico

Sei milioni di euro che saranno investiti per attivare azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Li prevedono due delibere approvate dalla giunta nel corso di una delle ultime sedute, su proposta dell’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi. La prima prenota, per l’annualità 2017, la somma di 2.843.095 assegnata dal Ministero della salute, per l’implementazione del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo. La seconda destina 3.152.051 alle Aziende sanitarie per la realizzazione di attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con disturbo da gioco d’azzardo.
“In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza – dice l’assessore Stefania Saccardi – Quella dal gioco d’azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età , che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia. Noi abbiamo varato un Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, e una campagna di comunicazione, con un numero verde dedicato. Con queste due delibere destiniamo nuove risorse per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d’azzardo patologico”.

Ecco cosa prevedono nello specifico le due delibere.

La prima prevede l’implementazione delle azioni del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo che si propone di: concorrere alla rimozione delle cause sociali e culturali che possono favorire le forme di dipendenza da gioco; promuovere una risposta coordinata, integrata e continuativa alle persone che manifestano un problema di gioco d’azzardo patologico; agire prevalentemente sul versante della prevenzione, non trascurando indispensabili azioni di conoscenza e ricerca approfondita del fenomeno a livello provinciale e regionale, né azioni tese alla formazione/informazione di tutti gli operatori coinvolti nella tematica, sia dei servizi e degli Enti pubblici che delle Associazioni di volontariato, del terzo settore e dei gruppi di mutuo-auto-aiuto.

La seconda delibera consentirà alle aziende sanitarie di mettere in campo una serie di azioni con l’obiettivo primario di rafforzare la rete di aiuto alle persone e alle loro famiglie con problemi di Gap, attraverso l’integrazione degli interventi tra servizio pubblico, privato sociale e territorio e l’incentivazione di iniziative dirette al potenziamento dei servizi sociosanitari di comunità rivolti al cittadino.

Articoli correlati