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Forza Italia, effetto domino. Dopo Mugnai si dimettono anche Claudio de Santi e Mario Tenerani e si sospende Cellai

Esprimono “solidarietà a Stefano Mugnai” e lasciano i loro incarichi in Forza Italia. Claudio de Santi, coordinatore dei Dipartimenti di Firenze – grande città e membro della giunta esecutiva del coordinamento cittadino del partito, e Mario Tenerani, vice coordinatore di Firenze, hanno annunciato le proprie dimissioni a poche ore dalla decisione dell’onorevole Stefano Mugnai di rimettere nelle mani del Presidente Silvio Berlusconi l’incarico di Coordinatore Regionale toscano.
Non condividono la scelta fatta “a sorpresa” dal livello nazionale del partito di indicare come capolista alle elezioni regionali nella circoscrizione di Firenze Marco Stella dopo che era stata data per scontata la posizione al numero uno della lista di Jacopo Cellai, coordinatore cittadino e capogruppo in Palazzo Vecchio.
“Ricordo che lo stesso Stella, coordinatore cittadino uscente, non si presentò per il passaggio delle consegne in maniera inopinata e irriverente al momento dell’elezione di Jacopo Cellai in quel ruolo nello scorso novembre – afferma de Santi – e soprattutto le voci che si sono rincorse sulla stampa sulle ipotesi di un suo passaggio dapprima a Italia Viva, poi addirittura a fianco di Eugenio Giani e infine con la Lega, tutte mai da lui smentite personalmente. La mia etica politica e personale fa fatica a comprendere certi slalom, quando fino ad oggi in Toscana a livello dirigenziale abbiamo prodotto uno sforzo molto importante per ricostruire e consolidare i valori politici e morali che hanno da sempre contraddistinto Forza Italia come punto di riferimento insostituibile per i moderati di centro destra”.

“Quanto è accaduto negli ultimi giorni, per ciò che mi riguarda, non è tollerabile, ancorché incomprensibile” rincara Mario Tenerani. “Era stato l’impegno qualitativo di Cellai a indurre il Coordinatore toscano e il coordinamento fiorentino, a scegliere senza indugio alcuno –continua – la sua capolistura. Ma c’è di più: non ci siamo trovati di fronte ad un normale confronto, cioè scegliere un candidato piuttosto che un altro per guidare la lista, pane quotidiano della narrazione politica. In questo caso le cronache della stampa dei tempi recenti ci hanno raccontato di un clima da “calcio mercato” della politica, con l’attuale capolista al centro di trattative per passare ad altri partiti, addirittura alternativi tra loro. Tutti elementi che non autorizzavano Roma a passare sulla testa della Toscana e di Firenze. Ma non resta che prendere atto di questa triste realtà e fare, per ciò che mi consta, un passo indietro”.

Infine Jacopo Cellai si è sospeso dal suo ruolo di coordinatore “per correttezza verso gli altri candidati tutti” e ha affidato la guida del coordinamento al vicecoordinatore vicario Tommaso Villa.  “Fuori dall’ipocrisia – afferma  – è evidente che la questione non si limita a una diversità di vedute in ordine alla composizione della lista. Il punto è che la legittima concorrenza fra due o più candidati è accettabile purché ciascuno di loro rimarchi sempre e comunque la propria appartenenza al partito, senza adombrare possibilità di accasarsi altrove, né con partiti avversari, né con partiti alleati. A Firenze, invece, il capolista designato è stato sul calciomercato della politica fino a 48 ore fa. Non si può chiedere impegno, lealtà, sacrificio e parlare di democrazia interna quando si calpestano tutti questi valori”.

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