Dopo le esternazioni del segretario provinciale di Forza Italia Maurizio D’Ettore e di Francesco Maria Grasso, i Democratici e Progressisti di Montevarchi, chiamati in causa direttamente, hanno fornito la loro versione dei fatti circa gli incontri con altre forze politiche, in particolare con il centro destra. “Montevarchi Futura”, il movimento che si rifà all’area dei democratici, ha precisato, tra i mesi di ottobre e novembre del 2015, di aver incontrato nell’ordine il Partito Democratico, il Cantiere della Sinistra (oggi Alternativa Libera) e Forza Italia per un confronto sulla situazione politica cittadina. “Ad ognuna di queste forze – hanno aggiunto gli esponenti Dem – abbiamo esposto le nostre riflessioni sulla situazione di Montevarchi, le nostre idee sul futuro della città e il percorso che intendevamo intraprendere nei mesi successivi. Percorso che privilegiava il dialogo con le forze del centrosinistra, apertosi già dal 2014, e il ricorso alle primarie per la scelta del candidato a sindaco”. Riflessioni e idee che hanno avuto una sintesi in un incontro pubblico che si è tenuto il 12 dicembre alla sala della Bartolea. Ricci&C. hanno poi ricordato che, nella seconda quindicina di gennaio, il Pd di Montevarchi, “peraltro con la benedizione di Grasso a giudicare dalle sue dichiarazioni alla stampa dell’epoca”, ha ritenuto di riaprire il dialogo nel centrosinistra ed iniziare quel percorso, condiviso, che ha portato poi all’accordo di coalizione e alle primarie del 10 aprile scorso. “Nessun altro incontro è stato effettuato successivamente a quelli indicati. Ogni altra illazione, ricostruzione e dietrologia è quindi falsa – hanno detto i Democratici e Progressisti – . Possiamo comprendere umanamente le difficoltà di Grasso a prendere atto dell’esito delle primarie e staccarsi dalla poltrona. Per lui, evidentemente, le primarie sono buone solo se le vince. Comprendiamo anche l’interesse congiunto del signor D’Ettore a distruggere il centrosinistra e il progetto di rinnovamento che è stato varato. Peraltro – hanno concluso – il connubio tra i due personaggi non è nuovo. Quello che però non è possibile loro concedere è di ridurre il dibattito sul futuro della città ad una saga di spie, trame e complotti, di traditori. Forse è il loro modo di vivere la politica, non il nostro”.