“Vi chiedo un voto alla mia persona e alla mia alleanza perché San Giovanni possa avere un governo serio, concreto, autorevole, in grado di lavorare, con competenza, per il bene e nell’interesse dell’intera comunità cittadina. Adesso è arrivato il momento di completare e portare a termine il lavoro iniziato il 26 maggio”. Lo ha detto nelle ultime ore Valentina Vadi in vista del ballottaggio del 9 giugno prossimo. Il suo competitor, come noto, sarà Francesco Carbini, e non è mancata una nota polemica in risposta alle sue precedenti dichiarazioni.
“Non esistono, come sostiene il candidato delle Liste Civiche, “sistemi che mutano volto ma rimangono sempre uguali a se stessi” – ha detto la Vadi -. Esistono idee, esiste una visione della città, esistono persone che, con le loro competenze, le loro capacità ed i loro valori, sono in grado di realizzare quelle idee e quella visione della città. La smetta, pertanto, di fare facile ed inutile demagogia solo per avere il voto di chi ha sostenuto la Lega e il M5S al primo turno – ha proseguito la candidata dell’alleanza – : oppure ci spieghi, e spieghi a tutti i sangiovannesi, che cosa rappresenta lui nella vita pubblica di questa città, a quale sistema appartenga, lui che siede in Consiglio Comunale da oltre 20 anni, ora in maggioranza, ora alla opposizione, a seconda dell’interesse e della necessità del momento. Mi sembra un gioco delle parti quello che sta portando avanti, ma se è su questo terreno che vuole misurarsi, per me non ci sono problemi”.
Valentina Vadi ha così ricordato il suo percorso politico, che è iniziato sei anni fa. Ma non solo. Ha precisato che quando, nel 1998, a 26 anni si è laureata in Lettere moderne, il candidato delle Liste Civiche sedeva già in Consiglio Comunale da tre anni. “Nel 2000-2001 ho sostenuto il concorso per insegnare nella scuola pubblica ed il candidato delle liste civiche era ancora in Consiglio Comunale, nelle fila della opposizione; nel 2007 – ha proseguito la Vadi – sono entrata come insegnante di ruolo nella scuola pubblica dopo sette anni di precariato e il candidato delle liste civiche sedeva ancora nel parlamentino cittadino,, ma questa volta in maggioranza, con un assessore nella giunta di governo, e complessivamente, con due figure di governo attualmente operative e di primo piano nel suo gruppo. Nel 2009, – ha continuato – per la prima volta c’è stato il passaggio di ruolo per insegnare al Liceo Scientifico, e ancora il candidato delle liste civiche era in Consiglio Comunale, ancora in maggioranza con un assessore nella giunta comunale (altra figura di primo piano del suo attuale gruppo), per uscirne ed andare alla opposizione nel 2011. Ma che cosa è questo gioco delle parti che dura da decenni a San Giovanni e che sembra ricordare il trasformismo e gli uomini buoni per tutte le stagioni? Dov’è – ha proseguito la Vadi – il sistema che “cambia volto ma rimane lo stesso”, dal momento che colui che lo afferma ha fatto parte di quel sistema negli anni, condividendone completamente ed interamente le scelte?”.
La candidata dell’alleanza civica, democratica e progressista ha concluso augurandosi che negli ultimi giorni di questa campagna elettorale venga abbandonata quella che è stata definita una “retorica inutile”, e si parli di cose concrete e delle idee per la San Giovanni del domani.