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Ospedale della Gruccia, Tozzi (Fdi): “inaccettabile la carenza di medici ed infermieri”. Presentata un’interrogazione in Consiglio regionale

Il consigliere regionale di Fratelli D’Italia Elisa Tozzi ha presentato un’interrogazione sulla situazione e le difficoltà dell’ospedale del Valdarno di Santa Maria alla Gruccia. “Il presidio- scrive Tozzi – sconta ormai da tempo una carenza di personale impiegato con evidenti ripercussioni sui servizi erogati e sui tempi di attesa. In particolare, dal 2024 il reparto pediatrico è senza primario e i medici impiegati risultano solo 6/7 contro i 10/11 che sarebbero necessari. E’ fondamentale sapere quando sarà completata la pianta organica del personale sanitario dell’ospedale, in particolare del reparto di pediatria e del punto nascita. Vorrei sapere quale futuro avrà l’ospedale de La Gruccia nell’ambito della programmazione sanitaria di zona. Questo ospedale, aperto nel 2003, nasce dalla volontà politica e amministrativa di tre comuni – San Giovanni Valdarno, Montevarchi e Terranuova Bracciolini che decisero di rinunciare al proprio presidio locale per realizzare un ospedale di vallata che rispondesse alle esigenze sanitarie di una popolazione numerosa e che fosse in grado di erogare servizi di base di qualità per il Valdarno aretino. La Gruccia è un presidio sanitario dove gravitano tanti residenti dei comuni del Valdarno fiorentino, incluso Figline, visto che ad oggi l‘ospedale Serristori è totalmente depotenziato. Non c’è sostegno  e non ci sono investimenti sulla sanità territoriale.”

“Non si può gravare su un presidio sanitario come quello de La Gruccia che avrebbe bisogno di rafforzarsi- continua il consigliere di FdI-  dato che a pochi chilometri di distanza è stato chiuso un pronto soccorso. La denuncia del sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai è legittima e sarebbe un errore non tenerne conto. Basta a soluzioni ponte d’emergenza. E’ dunque indispensabile – conclude Tozzi – giungere il prima possibile a una programmazione certa per l’ospedale de La Gruccia, partendo dal completamento della pianta organica, soprattutto quella pediatrica e del punto nascita. L’aspetto più grottesco è chela Asl anziché garantire la tutela della salute occupandosi delle assunzioni di personale medici, sta perdendo tempo (e risorse) dietro ad astruse pratiche sull’identità di genere” .

 

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