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Serristori, interviene Figline e Incisa In Comune: “va in scena la seconda e piĆ¹ dolorosa puntata del dramma del nostro ospedale”

Continua il dibattito sul depotenziamento dell’ospedale Serristori .Questa volta ad intervenire ĆØ il gruppo consiliare Figline e Incisa In Comune. ā€œVa in scena la seconda e piĆ¹ dolorosa puntata del dramma del nostro Ospedale Serristori. Come logica conseguenza delle decisioni recentemente assunte dalla Asl Toscana Centro assistiamo allo spostamento delle terapie oncologiche infusive e delle terapie oncoematologiche verso gli ospedali di Santa Maria Annunziata e di San Giovanni di Dio, il tutto affinchĆ© i pazienti possano, cosƬ si afferma, ā€˜continuare ad essere trattati al meglio e in sicurezzaā€™. Al dolore ed al coraggio di chi si trova suo malgrado ad affrontare un percorso difficile e rischioso si aggiunge la difficoltĆ  di spostamenti che potenzialmente accrescono i rischi per la salute in questa ‘epoca’ di Coronavirus, seppur venga assicurato il trattamento in specifici settori NO-COVID: ma non era il nostro un ospedale dedicato NO-COVID? D’altra parte la totale assenza di anestesisti e la ‘sottrazione’ dei ventilatori polmonari non consentiva altra possibilitĆ . Unica nota di merito va riservata al nostro benemerito CALCIT, che anche questa volta, ad onta delle crescenti difficoltĆ  create dalle miopi decisioni amministrative regionali, continua la sua azione di sostegno anche economico a favore di chi queste decisioni deve sopportare.Superfluo ma sicuramente non inutile ribadire quanto giĆ  esposto dalla nostra lista, dall’intera maggioranza e dal Sindaco nelle precedenti dichiarazioni a favore dell’Ospedale Serristori e del futuro (speriamo vicino) ripristino delle sue piene funzioni.ā€
ā€œA chi ci taccia di incoscienza e di inconsapevolezza, giudicando la nostra moderazione ed il nostro atteggiamento con parametri che, ci rendiamo conto, fanno ormai parte di una dialettica politica che tutto ĆØ tranne reale interesse per la nostra comunitĆ - termina il comunicato ā€“ diciamo che forse in un momento come questo la comunitĆ  stessa dovrebbe marciare unita insieme ai suoi rappresentanti verso l’interesse comune.ā€

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