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Il sapore del tempo che fu…la Fiorentina ed i “campini” del Campo di Marte…

Intere generazioni di studenti hanno fatto “forca” a scuola per vedere all’opera De Sisti detto “Picchio” o Giancarlo Antognoni, il ragazzo che guardava le stelle. E, con loro, decine e decine di protagonisti in maglia viola che ogni giorno si allenavano nei campini adiacenti allo stadio “Franchi”, oggi blindati e nascosti, ma un tempo aperti a chiunque volesse assistere alle sedute della squadra. Il nuovo viola Park di Bagno a Ripoli segna così la fine di un’epoca e di un mondo oggi decisamente impensabile: a bordo campo o di là…dalla rete, era possibile ascoltare le battute dei calciatori, le lezioni degli allenatori e tutto ciò che c’era in giro di bello e di brutto. Storie su cui fantasticare nelle ore successive.
Il percorso dai vecchi spogliatoi del comunale al campo di allenamento era una processione laica per tutti i tifosi viola. I giocatori non si sottraevano quasi mai a scambiare due parole con loro mentre i cronisti più giovani e delle prime radio libere cercavano di raccogliere qualcosa in quei 100 metri di asfalto. I giocatori stessi parcheggiavano le auto sotto la tribuna coperta, lasciando spesso le chiavi ad un prezioso collaboratore di cui non ricordo onestamente il nome. Si entrava dalla porta di legno lato curva Fiesole e, fra piastrelle bianche di ceramica e corrimano anni 30 avevamo di fronte lo spogliatoio pieno di vapori e sempre ben odorante di alcool canforato. La porta semiaperta ti permetteva di sbirciare e di vedere gli eroi viola con tanto di accappatoio, qualcosa di accessibile a tutti o quasi.
Mario Ciuffi pontificava dalla sua cattedra, il magazziniere “Sghibbe” portava i palloni con la cesta, il professore Baccani si prendeva cura degli infortunati e degli atleti da…recuperare. Pallino Raveggi deponeva sul borsone gli attrezzi del mestiere…
Ricordo come adesso quei momenti senza steward, controlli varii, addetti stampa o alla sicurezza. E rivedo…Liedholm, Mazzone, Carosi, De Sisti, Giorgi, Bersellini, Ranieri e giù giù fino a Trapattoni e Eriksson, quest’ultimo fermò addirittura un allenamento per venire a salutare il mio buon Mauro Ciutini, il povero babbo ed il sottoscritto.
I primi ricordi sono addirittura da ragazzo per Ugo Ferrante, bello, un gigante biondo con i capelli sotto effetto del phon. E…come a Firenze era un po’ ovunque. A Torino i tifosi granata attendevano i giocatori sul vecchio cortile del Filadelfia e…guai per loro a sottrarsi al rito della discussione. A 600 metri vedevi invece Bettega, Causio, Furino attraversare la strada per portarsi dal comunale ai campi Marchi e Combi per il quotidiano allenamento.
Dal 12 luglio anche a Firenze invece sarà Viola Park, il nuovo centro sportivo all’avanguardia espressione di un calcio che da anni ha blindato oramai i suoi protagonisti nascondendoli agli occhi della gente ed alla realtà per affidare tutto a decine di telecamere ed a una fruizione casalinga. Sarà tutto bello, moderno e funzionale, per carità, ma quanta nostalgia per quelle auto in doppia fila dalla parte della…Costoli e per quell’irrisistibile richiamo della nostra perduta giovinezza.

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