Cerca
Close this search box.

Di Ponte presenta la sua candidatura. “Da sinistra a destra, chi non si riconosce negli attuali vertici del Pd è ben accetto”

Riproduci video

“Tutti coloro, da destra e da sinistra, che non si riconoscono nell’attuale vertice del Pd di Terranuova sono ben accetti nella nostra lista. A loro chiediamo il voto”. Lo ha detto questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, Mauro Di Ponte (intervista in alto), ormai ex vice sindaco e assessore ai lavori pubblici e candidato sindaco in contrapposizione a Sergio Chienni. Ha annunciato ufficialmente la sua candidatura e lo slogan scelto per questa campagna elettorale sarà “Un altro punto di vista”. Con, sul retro, una foto gigante di Terranuova, Di Ponte, all’interno della sede elettorale, in allestimento, ha ricordato i motivi che lo hanno spinto a scendere in campo. ” Da agosto ho avanzato la richiesta di primarie aperte come metodo migliore e previsto dallo statuto del Partito Democratico per scegliere il candidato sindaco – ha detto – Quindi ho dichiarato di volervi partecipare,  auspicando che altri come me lo facessero. Nessuno si è fatto avanti,  ma la dirigenza del Pd si è barricata dietro un accordo fatto con alcune forze della coalizione da oltre un anno, e senza aver avuto alcun mandato dall’assemblea degli iscritti, che non prevedeva le primarie per scegliere il candidato, ma un accordo tra dirigenti. Siamo così arrivati a gennaio alla modificata normativa che ha previsto la possibilità per i sindaci dei comuni sotto i 15.000 abitanti di poter candidarsi per il terzo mandato. In quel momento tutto il percorso che era stato fatto di discussione per le amministrative di giugno è stato troncato ed è stato deciso dalla dirigenza del Pd di ricandidare l’attuale sindaco”.

 

 

“Chienni – ha proseguito Di Ponte – non ha messo in campo la sua disponibilità per valorizzare il percorso fatto all’interno del partito ma,  ostaggio dei dirigenti del PD e dei veti di alcune forze alleate, ha dato la sua disponibilità alla ricandidatura. Perciò i dirigenti del Partito Democratico hanno imposto la mia esclusione dalla squadra amministrativa futura, ma anche dalla lista dei candidati consiglieri. Ritengo che la mia figura politica sia espressione di larga parte dei terranovesi, che hanno sempre apprezzato alle elezioni il mio operato. Perciò mi candido a sindaco per portare un altro punto di vista e per guardare la Terranuova di oggi da un’altra prospettiva, quella migliore. “Voglio dare spazio e voce anche a chi, troppo spesso, non è stato ascoltato, soprattutto i giovani, e per dare risposte ai meno giovani e agli anziani che da tempo le aspettano – ha proseguito – La Terranuova di 10 anni fa è molto cambiata e quel progetto che era stato condiviso allora oggi non è più appropriato.”

Di Ponte ha quindi rivolto un appello “a tutti i cittadini, associazioni, movimenti e forze politiche volenterose e appassionate a costruire un’alternativa amministrativa a quella che oggi viene proposta dalla dirigenza del Pd terranuovese”. Il candidato ha poi indicato 5 punti iniziali del suo programma di governo: il primo riguarda  due referendum consultivi per decidere su altrettanti questioni strategiche: l’impianto di Podere Rota e il Comune unico con Loro Ciuffenna; il secondo, la realizzazione del piano operativo “che – ha detto – è il motore dello sviluppo per le imprese e gli investimenti”. Poi metterà mano ad un progetto straordinario di riqualificazione di via Roma e piazza della Repubblica. Il quarto punto è legato alla cosiddetta “periferia”. Saranno investiti  100.000 euro a frazione nei prossimi 5 anni e saranno i cittadini a decidere che opere realizzare. Quinto punto, la riqualificazione della scuola materna di via Concini, che diventerà una struttura polivalente. Riguardo alle alleanze, Di Ponte ha sottolineato che non saranno accettati simboli di partito. Quindi una eventuale sinergia con il centro destra avverrà solo su base civica. “Niente colori e partiti politici”, ha ribadito. Non è mancata poi una risposta a Chienni dopo che gli sono state tolte le deleghe.

Articoli correlati