E’ una ferita aperta quella della Bekaert di Figline. Lo stabilimento è lasciato in balia di se stesso. Senza contare il destino dei lavoratori: sono circa 100 quelli che ancora non hanno trovato una nuova occupazione. La Fiom Cgil ha scritto oggi 22 novembre una lettera alla sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai e al consigliere della Giunta regionale per il lavoro Valerio Fabiani nelle quale si richiede un incontro incentrato sulla vertenza. “Chiediamo alle Istituzioni di essere conseguenti alle proprie scelte- scrive La Fiom- Bekaert paghi la bonifica dell’area, e se qualcuno riaprirà delle attività nella zona, visto che pare possano esserci degli interessamenti, sia chiamato a dare una risposta occupazionale a partire dai lavoratori licenziati, per arrivare ai 318 iniziali.”
Questo il contenuto della missiva: “Fin dall’inizio della vertenza avevamo chiesto che se non si fosse realizzata lareindustrializzazione sarebbe stato necessario da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali chiedere alla azienda di farsi carico della bonifica dello stabilimento. Tale posizione venne fatta propria dal Presidente della Regione Eugenio Giani ed è stata la posizione della Toscana al tavolo del 17 maggio 2021.Da allora- si legge nella lettera – non ci sono state ulteriori convocazioni, la riqualificazione dell’area è rimasta in carico al territorio e numerosi dei lavoratori licenziati sono ancora in cerca di occupazione. E’ necessario che chiunque dimostri interesse allo stabilimento presenti un piano industriale che preveda di coinvolgere questi lavoratori- termina Fiom- in modo tale da dare una vera risposta occupazionale, a maggior ragione poiché sembra che ci siano degli interessamenti per lo stabilimento”.