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Il Chianti di Paolo Storchi…

Paolo Storchi è conosciuto da tutti come tifoso della Sangiovannese, storico degli azzurri e apprezzato collega radiofonico e televisivo di qualche anno fa. Forse lo è un po’ meno in quella che da anni è la sua professione di grande esperto di viticultura e dirigente di ricerca del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’ economia agraria. Lavora presso il centro di Arezzo dove si occupa in particolare di valorizzazione del germoplasma viticolo, dei rapporti tra pianta e ambiente e della viticoltura di precisione. È membro dell’Accademia italiana della vita e georgofilo, insomma una vera eccellenza nazionale. Bene, il nostro amico Paolo ha dato recentemente alle stampe un libro “Chianti”, scritto a quattro mani con il professore di storia contemporanea Zeffiro Ciuffoletti, insigne studioso della nostra regione e del Risorgimento nazionale e, tra l’altro, molto conosciuto in Valdarno.

Il libro di Storchi e Ciuffoletti, peraltro recensito oggi a pagina 10 del Corriere Fiorentino, è un viaggio nella storia del Chianti e del suo vino, da quando il barone Bettino Ricasoli, con la sua formula, ne fissò a Brolio tipicità e qualità. Formula storica…”sette decimi di Sangiovese, due di cannaiolo nero e un decimo di malvasia chiantigiana”…La ricerca del vino perfetto si intreccia con tradizione e modernità e con tutte le modifiche nel territorio. Un libro da leggere per Kellerman Editore grazie alla sapiente conoscenza della materia da parte dei due autori eccellenze nei rispettivi ambiti.

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