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Gatto ucciso a fucilate a Terranuova. Denunciato un uomo sospettato di essere l’autore

Ci sono sviluppi importanti per la vicenda del gatto ucciso a colpi di fucile a Terranuova Bracciolini. Le indagini dei Carabinieri hanno portato alla denuncia di un soggetto sospettato di essere l’autore del gesto. All’uomo è stata sequestrata una carabina ad aria compressa. Le indagini sono state portate a termini dai militari della stazione terranuovese. Deferito in stato di libertà un 70enne originario di Montevarchi per l’articolo 544 bis del Codice Penale (“Uccisione di animali”), un delitto che nel nostro ordinamento punisce con la reclusione fino a due anni “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.
La vicenda risale a pochi giorni fa, quando gli uomini dell’Arma avevano ricevuto la denuncia-querela da parte di una residente, che aveva trovato la propria gattina di pochi mesi, appena rientrata a casa da una passeggiata nei dintorni, riversa per terra, in fin di vita, in una pozza di sangue. Inutile la corsa al pronto soccorso veterinario e l’intervento d’urgenza per estrarre i dardi mortali: un pallino aveva attinto gli organi vitali, e per la piccola micia non era stato possibile fare nulla. L’esame medico ha consentito di far luce su un quadro assurdo, impossibile da accettare per la proprietaria: qualcuno, nei dintorni, aveva sparato, con un’arma ad aria compressa, dei pallini, uno dei quali aveva colpito mortalmente l’animale.
Sin dall’inizio è risultata evidente la gravità del gesto, di per sé inconcepibile, ed assolutamente gratuito, per di più perpetrato ai danni di un essere indifeso. I Carabinieri della Stazione di Terranuova Bracciolini si sono quindi immediatamente attivati, effettuando un accurato sopralluogo sul luogo di rinvenimento della gatta, ascoltando i possibili testimoni e soprattutto formulando considerazioni di carattere balistico. Il quadro indiziario ha portato a restringere il cerchio, e ad ipotizzare la responsabilità di un soggetto, un uomo sui 70 anni, incensurato, che vive nella zona e che in più circostanze aveva manifestato la propria insofferenza nei confronti degli animali, in senso lato. Le forze dell’ordine hanno deciso di approfondire gli accertamenti: l’obbiettivo era rinvenire e sequestrare l’arma utilizzata per esplodere i colpi mortali, sia per prevenire ulteriori, analoghi episodi, sia per scongiurare possibili tragedie ancor più gravi. Basti pensare che i proiettili esplosi avrebbero potuto colpire anche accidentalmente un passante, o un bambino.
Ieri mattina, i militari hanno raccertato che l’uomo era in possesso di una carabina ad aria compressa, di libera vendita e quindi legalmente detenuta, potenzialmente compatibile con le ferite che avevano portato alla morte della gattina. L’arma e i relativi pallini sono stati immediatamente sequestrati, andando a corroborare il già preciso quadro indiziario nei confronti dell’indagato.
L’operazione arriva ad appena un anno di distanza da un’analoga indagine svolta dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. All’epoca, ad essere denunciato per l’uccisione di una gattina, fu un uomo sui 60 anni, incensurato, di Montevarchi, che aveva attinto con alcuni pallini sparati con una carabina ad aria compressa la micia di un vicino di casa. Il colpevole fu denunciato, e gli fu sequestrata la carabina. Anche allora, per la bestiola, che si chiamava “Luna” ed era stata adottata solo da poche settimane, non era stato possibile fare nulla. L’Arma dei Carabinieri è, ormai da molto tempo, impegnata nell’attività di tutela dell’ambiente e degli animali. e oltre 7.000 uomini sono quotidianamente impegnati nella lotta contro i crimini ambientali.

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