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Sviluppi nell’indagine sul maltrattamento della cucciola di lupo cecoslovacco a Cavriglia. Ritirate le armi all’indagato

C’è uno sviluppo importante nella vicenda del maltrattamento della cagnetta Zara, la cucciola di lupo cecoslovacco che, nelle settimane scorse, era stata picchiata da un 70enne a Cavriglia dopo che era entrata nel suo terreno. Gli accertamenti investigativi effettuati dalla locale stazione Carabinieri hanno infatti permesso di ricostruire come l’indagato, che è titolare di un porto d’armi ad uso caccia ed è risultato dedito all’attività venatoria, in passato avesse minacciato di utilizzare i propri fucili nei confronti degli animali che avevano invaso i propri terreni. Queste risultanze sono subito state riferite alla Prefettura di Arezzo, cui è stato chiesto di valutare l’opportunità di disporre il ritiro dei fucili, dato che l’uomo non dava più garanzia di potersene avvalere avvedutamente. L’autorità di Pubblica Sicurezza ha condiviso le valutazioni dei Carabinieri di Cavriglia e ha emesso un provvedimento di ritiro delle armi, in tutto 9 fucili e circa 50 cartucce.
La cucciola di pastore, di appena 4 mesi, era stata trovata dal suo proprietario con evidenti segni di violenze: visibili traumi da percussione, edemi sulla testa e intensa dolorabilità diffusa, come evidenziato da una certificazione emessa dal veterinario. L’animale, data la delicatezza del quadro clinico, era stato posto sotto osservazione, con prognosi riservata.
Ricostruendo l’accaduto, i militari avevano appurato che, circa una settimana prima, nella prima mattina, la cagnetta era sfuggita alla vigilanza del proprio padrone, e si era introdotta in un terreno limitrofo, dove il settantenne, armato di bastone, aveva ripetutamente colpito la cucciola di lupo cecoslovacco, causandole le lesioni. L’uomo è stato denunciato.

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