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Un fulmine si abbatte sul cimitero di Castelnuovo dei Sabbioni. In fiamme cipresso secolare

Paura nel pomeriggio di oggi a Castelnuovo dei Sabbioni. Un fulmine si è infatti abbattuto sul cimitero del paese e ha preso fuoco un cipresso che si trova all’interno del camposanto. Immediato l’allarme e sul posto si sono portati i vigili del fuoco della caserma di Montevarchi, che hanno iniziato le operazioni di spegnimento ed evitato che le fiamme si propagassero. Purtroppo, però, la pianta, secolare, è andata distrutta. “Era rimasto l’ultimo antico guardiano del cimitero – ha annunciato il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni -. L’ultimo baluardo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, la sentinella secolare degli ultimi viaggi degli abitanti di Castelnuovo. Il grande e secolare cipresso del camposanto, questo pomeriggio, come nella scena di un film apocalittico, è stato colpito da un fulmine e si è incendiato. Un momento spettacolare e drammatico al tempo stesso per i pochi testimoni che si trovavano sul posto e che hanno assistito inermi alla scena immortalandola in queste immagini così suggestive e dolorose al tempo stesso”.
“Non sappiamo con certezza quanti anni avesse insieme al suo storico compagno di viaggio caduto lo scorso anno, un altro cipresso che aveva attraversato il ‘900 di fianco a lui, ma indubbiamente più di un secolo – ha aggiunto il primo cittadino – . Era rimasto il testimone muto delle vittime castelnuovesi della Grande Guerra, dei caduti del 4 luglio seppelliti in quella grande fossa comune vicino all’ingresso, delle migliaia di defunti che si sono alternati nel corso del tempo, di funerali di ogni sorta, di visite solitarie e dolorose di tanta gente comune che ai piedi della sua chioma aveva raccolto il proprio dolore ed aveva ricercato quella corrispondenza d’amorosi sensi che il Foscolo con il suo genio descrisse nel De’ Sepolcri. E’ finita come in un film la sua lunga e maestosa esistenza.  Fortunatamente – ha concluso Sanni – l’intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato il peggio e poche altre tombe sono risultate parzialmente danneggiate. Non potremo fare più nulla per lui se non disperdere la sua essenza tra quelle dei defunti di questo camposanto che per tanti anni ha vegliato sereno. Al suo posto pianteremo altri nuovi cipressi, perché nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma e perché come scrisse Foscolo appunto, “All’ombra de’cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro”.

Le immagini dell’incendio

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