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A Terranuova il primo impianto italiano per il recupero di materiali preziosi dai RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

Sorgerà in Valdarno il primo impianto italiano per il recupero di materiali preziosi dai RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il tutto avverrà con processo idrometallurgico a basso impatto ambientale. Verrà realizzato dal gruppo Iren ed è stato presentato questa mattina nella sede della giunta, in Regione Toscana. Location della nuova struttura, il polo dedicato all’economia circolare che Iren svilupperà nel comune di Terranuova Bracciolini: una collocazione geografica che, da un lato, permetterà uno sviluppo dell’area, dall’altro faciliterà possibili sinergie industriali con il vicino distretto orafo aretino. In questi giorni sono stati avviati i lavori di adeguamento del capannone che ospiterà l’impianto ed entro la fine dell’anno verranno portate a regime le attività.

La tecnologia applicata, sviluppata dai partner progettuali di Iren, Osai Green Tech e BTT Italia, permetterà l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi e delle materie prime rare presenti all’interno di schede elettroniche RAEE, tra i quali oro, argento, palladio e rame, unendo elevati livelli di efficienza e bassi impatti ambientali. All’interno del sito, che a regime avrà una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, i componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico che consentirà la separazione e l’affinazione dei metalli preziosi. Da Terranuova Bracciolini usciranno, ogni anno, oltre 200 kg di oro e altrettanti di argento indirizzati all’industria orafa del territorio, oltre a rame e palladio materiali fondamentali per l’industria italiana e spesso di critico approvvigionamento.

L’impianto valdarnese rappresenta un unicum a livello italiano ed è un perfetto esempio di best practice per la transizione ecologica: il trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che verrà applicato permette infatti di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 venti volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. La realizzazione dell’impianto, che si estenderà su una superficie di 2500 mq, prevede un investimento di circa 5 milioni di euro.

“Sono particolarmente orgogliosa di presentare questo progetto che interpreta a pieno lo spirito con cui abbiamo promosso l’Avviso Pubblico che sta alla base del nuovo Piano dell’economia circolare. Si tratta di un impianto tecnologicamente evoluto ed innovativo, collocato in un’area già a vocazione industriale, che estrarrà metalli preziosi da rifiuti RAEE – ha detto Monia Monni, assessora all’ambiente della Regione Toscana -. Questa tipologia di rifiuto rappresenta una vera e propria miniera urbana di materiali caratterizzati da un alto valore economico e da un elevato rischio di approvvigionamento, peraltro indispensabili ai cicli produttivi di molte industrie, tra le quali quelle legate alle energie rinnovabili. Ringrazio Iren per aver saputo perfettamente cogliere la sfida lanciata dalla Toscana, contribuendo così alla promozione di uno sviluppo più sostenibile e giusto, anche attraverso la costruzione di un ciclo dei rifiuti capace di estrarre valore dai nostri scarti e di alimentare filiere e nuovi cicli produttivi riducendo il ricorso alle materie prime, investendo in tecnologie innovative a basso impatto”.

“Siamo davvero soddisfatti – ha aggiunto Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini – di veder nascere il primo impianto di recupero RAEE del Valdarno. Un passo fondamentale nella costituzione del primo distretto di economia circolare del nostro territorio. Apprezziamo che Iren abbia scelto di investire in questo progetto così importante e innovativo, in sinergia col Comune, aprendo un nuovo scenario in Valdarno, sia in termini di occupazione che di sostenibilità e Green Economy. Trasformare lo scarto in valore è uno dei paradigmi del futuro, un orizzonte diverso dall’attuale, in grado di creare sviluppo secondo un modello nuovo e sostenibile”.

“Questo progetto testimonia l’impegno del Gruppo Iren nel campo dell’economia circolare e, in particolare, nella filiera legata al recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dai RAEE – ha commentato Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente -. Un impianto che rappresenta un’eccellenza nazionale, non solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma anche dell’integrazione con il territorio, resa possibile da un dialogo positivo con gli stakeholder. Il progetto permette inoltre di sviluppare una filiera strategica, valorizzando un tipo di rifiuto che oggi, per oltre il 90%, viene avviato a recupero all’estero, e utilizzando principalmente tecnologie di incenerimento. Un tassello significativo della strategia di investimento Iren – ha concluso – che in Toscana vede un focus particolare nello sviluppo della dotazione impiantistica, con due importanti progetti di poli integrati dedicati al ciclo integrato dei rifiuti, in Valdarno e a Scarlino”.

 

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