Sanremo riempie i primi giorni di febbraio scandendo il calendario degli italiani: quelli che lo seguono e non perdono una battuta, chi lo guarda distrattamente (forse la maggioranza), chi lo critica a prescindere dai contenuti e dai protagonisti. Questa 74esima edizione non è apparsa a dire il vero memorabile: si è visto di meglio onestamente, anche nel recente passato, e parlo delle canzoni. E la coppia Amadeus-Fiorello ha in parte denunciato una inevitabile ripetitività. La vittoria finale è andata ad Angelina Mango con “La Noia” e premia la giovane cantante lucana figlia d’arte e, pure lei, salita alla ribalta grazie ai talent show.

Il 23enne napoletano Geolier si è piazzato in seconda posizione dopo aver passato una intera giornata a difendersi dalle critiche. Dopo la fischiatissima vittoria nelle “cover” il giovane rapper di Secondigliano si è trovato nel frullatore delle polemiche, suo malgrado. Sotto accusa il televoto ed anche i suoi 3 milioni di follower, ma è casomai proprio il meccanismo da rivedere più di ogni altra cosa. Se a Napoli votano e da altre parti di meno non c’è insomma nulla di illecito ne scandaloso.

Terza piazza per Annalisa con “Sinceramente”, canzone orecchiabile e in linea con le performance attuali della cantante ligure. E insomma…anche questo festival va in archivio confermando i precedenti grandi ascolti televisivi ed una operazione di ringiovanimento che oggi paradossalmente taglia fuori proprio la platea più tradizionale e fedele. Un varietà pop, così potremmo definirlo, e che ci ha tenuto compagnia per una settimana. Senza la pretesa di rimanere indimenticabile.