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Il libro di Carbini presentato a Chieti. Poi riceve il “Premio Internazionale Luca Romano per la Cultura 2024”

“Controvento, il coraggio della pecora nera”, il libro scritto da Francesco Carbini, che raccoglie pensieri in libertà del periodo del Covid, è stato presentato in questi giorni a Chieti, nella prestigiosa location del Museo Barbella di Chieti. Dopo l’inaugurazione della mostra del maestro Giuseppe Menozzi, noto artista modenese, la presentazione del volume con una bella cornice di pubblico, interessato e attento alle varie tematiche toccate dal libro. “Ed a coronamento di una splendida giornata è stato per me un vero onore aver ricevuto il Premio Internazionale Luca Romano per la Cultura 2024 direttamente dalle mani del Presidente, Prof. Massimo Pasqualone”, ha detto, soddisfatto, il sangiovannese Francesco Carbini.

 

La pecora nera richiamata nel titolo del suo libro, come ha spiegato l’autore, vuole “offrire una narrazione diversa di quella imperante durante la pandemia e il lockdown. Ritenevo e ritengo che la narrazione che si faceva allora della pandemia fosse a senso unico – ha detto Carbini – Mi sono sorti dubbi sul come l’emergenza è stata affrontata nei primi momenti e poi con l’andare del tempo. Ne sono nati pensieri in libertà, che in larga parte hanno conflitto con il racconto troppo spesso univoco e schiacciato sulla contingenza del momento, ponendomi soprattutto il problema che questa emergenza stava comprimendo, senza però suscitare sufficienti reazioni, le libertà personali di ognuno di noi. Questo mi ha fortemente preoccupato e da qui è iniziato lo sviluppo del libro”.

 

 

Nel libro Carbini parla del suo essere libero che lo porta molto spesso ad andare ostinatamente in direzione contraria. “Come quando tira un forte vento e continui a camminare, facendo tanta fatica ma fiero di sfidare quella forza della natura – si legge nella prefazione” Si fa un paragone con la “pecora nera: derisa, disapprovata, fino a essere emarginata”. “Ricerche scientifiche – si spiega – hanno messo in luce che le pecore nere sviluppano un elemento fondamentale: la resilienza, ossia la capacità di un materiale di assorbire un urto senza ammaccarsi e senza rompersi. In psicologia, tale parola indica l’abilità di un individuo di affrontare un trauma o un periodo difficile superandolo senza conseguenze. Insomma, si tratta del potere di risorgere dalle proprie ceneri, di trasformarsi e rigenerarsi senza cambiare la propria natura e traendo vantaggio dalle esperienze negative”.

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