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Attiva e operativa la Partoanalgesia all’ospedale della Gruccia. Coinvolge il 12% delle donne

All’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, nel 2021, più del 12% delle neo mamme ha deciso di mettere alla luce un figlio con la partoanalgesia, una tecnica che sfrutta l’effetto specifico di alcuni farmaci per ridurre il dolore del travaglio. “Nei primi 10 mesi del 2020 – ha spiegato il direttore Uosd anestesia e rianimazione dell’ospedale del Valdarno Emilio Guerra – sono state 40 le donne che hanno richiesto la partoanalgesia, ovvero il 7,3% dei parti totali. Nel 2021, a conferma del gradimento del servizio, la percentuale è salita al 12%”.
Il servizio di anestesia garantisce la presenza di un anestesista di guardia disponibile. Per questo motivo, l’epidurale, nel presidio sanitario di vallata, può essere effettuata h24 e viene eseguita in tempi molto brevi. L’analgesia può essere richiesta in qualunque momento del travaglio, purché sia iniziato, in accordo con l’equipe ostetrico-ginecologica. “Questa pratica – ha spiegato Guerra – fa parte di un programma di assistenza alla gravidanza che non si pone come alternativa al parto naturale, ma come mezzo addizionale, che la medicina offre alle madri per poter, in alcuni casi, partecipare con maggior consapevolezza e collaborazione all’evento parto”.
La partoanalgesia , più comunemente conosciuta come epidurale, ha lo scopo di ottenere una riduzione del dolore durante il parto. Ogni donna può scegliere in piena libertà se ricorrere a questa metodica. Non mancano alcune testimonianze.
“Lorenzo è nato il 25 febbraio 2020 con parto programmato ed indotto all’Ospedale della Gruccia – racconta mamma Rosy emozionata di ripercorrere quei momenti – E’ stata la seconda gravidanza, la mia prima figlia era nata all’ospedale di Arezzo proprio perché c’era già questa scelta. Io sono stata fortunata perché ho avuto la possibilità di essere la prima donna ad usufruire del servizio. Ho scoperto casualmente, durante una visita di routine, che avrei potuto far nascere il mio bambino vicino a casa senza il terrore di soffrire. Un sollievo. Tutto è andato secondo i piani, ho trovato un’equipe affiatata e collaborativa, ostetriche sempre presenti, non mi sono mai sentita sola e mi sono ben gestita durante il travaglio grazie al dosaggio dell’anestesia che mi ha permesso di dare alla luce il piccolo senza star male e godermi il momento.
Anche Sara, primipara, ha partorito Edoardo il 20 aprile 2020 scegliendo l’anestesia “In realtà – spiega – quando ho fatto la visita, non davo per scontato che avrei sicuramente fatto l’epidurale, ma volevo avere la possibilità, sul momento, di poter scegliere e di averla come opzione. Il mio è stato un travaglio di 12h, il mio bambino era grosso, è nato di 4,200kg, sono arrivata in ospedale alle 4 con contrazioni regolari e alle 10 circa la mattina, dopo 6 ore, ho optato per L’ anestesia ed il dolore è diminuito. Tornassi indietro lo rifarei”

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