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Bufera politica del Pd. Scissione per pochi in Valdarno. L’unico che potrebbe lasciare è Ivano Ferri

Non ha fatto presa in Valdarno la proposta di alcuni dissidenti del Pd di uscire dal partito e di formare un nuovo schieramento a sinistra. Anche coloro, e non sono pochi, che non hanno approvato, in questi anni, la politica di Renzi non lasceranno la casa madre e continueranno a fare battaglia all’interno del partito. L’unico, tra i “pezzi grossi” del Pd valdarnese, che potrebbe fare le valigie è l’ex sindaco di Cavriglia Ivano Ferri. “Io non sono renziano – ha detto – e se la mia storia politica non sarà più rappresentata da Partito Democratico uscirò, anche perchè ho grande stima di Roberto Speranza e perseguo le sue idee”. Un altro ex sindaco, da sempre allineato con l’ala più a sinistra del Pd, Sauro Testi, attuale assessore al bilancio del comune di Figline Incisa, non ha invece alcuna intenzione di andarsene. “La mia storia – ha confermato – è nel Pd e le mie battaglie, che se in minoranza, continuerò a farle all’interno del partito. La scissione è incomprensibile”. Farà così anche l’ex sindaco di San Giovanni Valdarno Mauro Tarchi (“Guardo invece con favore il percorso di Pisapia”). Nessuno strappo nemmeno per Enzo Brogi, attuale consigliere del Governatore Rossi. Nonostante l’attuale presidente della Toscana sia a capo del gruppo dissidente, Brogi ha altre idee. “Non c’è Pd senza la sinistra, le sue idee i suoi valori – ha detto – . E quando la sinistra si è divisa ha fatto male a se ed alle sue idee. Quando i suoi dirigenti se ne sono andati hanno impoverito lo schieramento e si sono smarriti tra inefficaci frammentazioni. Ancora una volta, come tante altre volte, sono d’accordo con Walter Veltroni. Voglio continuare ad essere sinistra nel partito che ho contribuito a far nascere”.

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