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“Cosa ci faceva il Sindaco alla manifestazione sulla sanità organizzata da Rifondazione?” Interrogazione di Ricci e Camiciottoli

Il 28 gennaio scorso il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai ha partecipato a Campi Bisenzio ad una manifestazione di protesta organizzata da alcuni comitati, da Rifondazione Comunista e dai sindacati di base contro un’iniziativa istituzionale promossa dall’Assessore Regionale alla Sanità. Un convegno sui risultati raggiunti dalla Regione Toscana in ambito sanitario che era stata organizzato nella piana fiorentina. Una presenza, quella della Chiassai, che non è però piaciuta ai consiglieri Paolo Ricci e Fabio Camiciottoli di “Avanti Montevarchi” , che hanno presentato un’interrogazione specifica nel corso del parlamentino di fine gennaio.
I due consiglieri, dopo aver ricordato che la difesa della sanità valdarnese si persegue promuovendo azioni concrete e non con semplici e velleitarie rivendicazioni nei confronti dei vertici della sanità, hanno sottolineato come l’iniziativa del sindaco sia stata inopportuna. “Non le sembra singolare e inopportuno aderire, come appare sui social, in veste di Sindaco , a presidi organizzati da comitati di parte guidati, peraltro, da personalità che in passato hanno amministrato la sanità provinciale e hanno avuto un ruolo preciso nel progressivo depotenziamento del nostro plesso ospedaliero a favore delle strutture aretine?”, Hanno chiesto Ricci e Camiciottoli alla Chiassai. Vista poi la presenza al sit-in dell’assessore Tassi, i due consiglieri hanno chiesto al sindaco se questa sua uscita pubblica ha riscosso l’approvazione e la condivisione della maggioranza consiliare e della giunta che governa Montevarchi.
Per i rappresentanti della minoranza, il primo cittadino di Palazzo Varchi dovrebbe evitare di perseguire una linea politico-amministrativa che isola la città che amministra dalla battaglia che i comuni conducono per avere standard di servizi adeguati . “Non ritiene che la sua adesione alle parole d’ordine di quei movimenti dimostri poi poca attenzione per l’integrazione tra pubblico e privato, prevista dalla legge regionale, unica soluzione per abbattere le liste d’attesa per diagnostica e specialistica? – Hanno domandato i due consiglieri -, che hanno infine invitato la Chiassai a chiarire la sua posizione in merito alla volontà di non perseguire un’immediata ed opportuna integrazione tra i due Ospedali del Valdarno che, se realmente attuata, permetterebbe di creare un bacino d’utenza di circa 150 mila persone. “Ciò – hanno concluso – consentirebbe d’invertire il trend di depotenziamento dei servizi sanitari presenti nel territorio, faticosamente ottenuti nel tempo”.

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