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Fimer. Il 25 marzo nuovo incontro al Mise. Potrebbe essere quello giusto per conoscere il nome dell’investitore

E’ stata ufficializzata in queste ore la data del nuovo incontro al Mise sulla Fimer, che potrebbe risultare decisivo per conoscere il nome dell’investitore con il quale poi avviare la trattativa. Si terrà, in videoconferenza, venerdì 25 marzo alle ore 10. Lo ha annunciato Valerio Fabiani, consigliere politico del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “In quell’occasione – ha detto – faremo il punto della situazione confidando, secondo quanto dichiarato dalla proprietà, che possano essere condivisi passi avanti concreti”. Fabiani ha ricordato l’importanza di una vertenza che, tra personale diretto e indiretto, coinvolge circa 800 lavoratrici e lavoratori. “Da mesi, su richiesta delle organizzazioni sindacali, abbiamo attivato un tavolo regionale e dopo le eccessive incertezze, abbiamo chiesto e ottenuto anche l’apertura di un tavolo nazionale al Ministero dello Sviluppo Economico – ha ricordato – Nel corso di queste settimane, che ci hanno visto confrontarci più volte con proprietà e sindacati, ho avuto anche modo di visitare gli impianti e di partecipare ad un consiglio comunale straordinario, potendo finalmente guardare negli occhi i lavoratori impattati da questa vertenza. Insieme al Governo e con l’amministrazione comunale abbiamo sviluppato un percorso non semplice per capire in che modo l’azienda avrebbe cercato di superare la difficile crisi finanziaria con la quale da tempo si misura, e siamo più volte intervenuti per sensibilizzarla circa le difficoltà in cui si trovavano le tante imprese dell’indotto. Nel corso dell’ultima riunione del tavolo regionale – ha aggiunto Fabiani – abbiamo finalmente appreso che ci sono sviluppi significativi nell’ambito delle trattative con potenziali investitori, insieme ad altre due buone notizie: da un lato i livelli produttivi che sono tornati a crescere, dall’altro il filo del dialogo fra azienda e sindacato che è stato ricostruito”.
Durante il recente incontro in Regione è emerso che sono quattro i soggetti interessati alla Fimer, di cui tre di carattere finanziario, ovvero fondi di investimento, e uno industriale. La proprietà sta per sciogliere le riserve e dovrà decidere con quale di loro trattare in esclusiva. Insomma, il pessimismo di qualche mese fa inizia a dissolversi, anche se, in vertenze come queste, è vietato abbassare la guardia. Ma i passi in avanti sono evidenti. Gli stessi sindacati, nei giorni scorsi, hanno sottolineato un aspetto di non poco conto. L’azienda, negli ultimi incontri, ha dato continuità a quello che era stato stabilito e non ci sono stati cambi di scenario. “Siamo ancora in una fase di attesa e quindi c’è cautela, almeno fino a quando, al Ministero, non ci verrà comunicata l’esclusiva sottoscritta con chi ha intenzione di investire in questo stabilimento”, hanno detto le organizzazioni sindacali. La procedura di acquisto dell’attività degli inverter solari di ABB da parte di Fimer è stata ufficializzata nel marzo del 2020, a pochi giorni dell’inizio della pandemia. Negli ultimi mesi dello scorso anno le problematiche sono emerse in maniera definitiva ed è iniziata una vertenza molto complicata, anche per le ricadute occupazionali. I dipendenti diretti sono 450, cui si sommano altre 300 e più persone che lavorano nelle aziende dell’indotto. Parliamo quindi di una delle realtà produttive più importanti dell’intero Valdarno. Una vallata che, con la chiusura della Bekaert, ha già pagato un dazio pesante.

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