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Il comitato per la Chiassai risponde ad Agnolucci: “sono alla frutta e si preparano al digestivo”

A cinque giorni dal ballottaggio a Montevarchi si alzano i toni della campagna elettorale. Dopo il comunicato del segretario comunale Luca Agnolucci, a stretto giro di posta è arrivata la risposta del comitato per Silvia Chiassai sindaco, che, riferendosi allo schieramento di Ricci, lo ha definito “alla frutta e in attesa del digestivo”. “Non può essere che così se, dopo le infruttuose “visite” dei maggiorenti del governo – si legge nel comunicato di risposta – Ricci si affida, addirittura, in camera caritatis, all’accorato appello di Luca Agnolucci, già fan di Francesco Maria Grasso”. Riguardo alle accuse lanciate dal segretario del Pd (“Il centro destra parla di Montevarchi come di un covo di malviventi “), il comitato per la Chiassai lo ha definito uno sproloquio. E per rendersene conto basta leggere il programma elettorale della coalizione.”Montevarchi – hanno aggiunto – è una civile e laboriosa comunità le cui enormi potenzialità sono state tarpate da quando qualcuno, come Paolo Ricci, ha partorito uno strumento urbanistico cervellotico, macchinoso, inattuabile e da quando lo stesso ha diretto per lunghi anni la società che ne doveva garantire lo sviluppo e che, invece, ha visto consegnare come eredità amministrativa lotti dove le erbacce superano il metro e mezzo di altezza. Una società – hanno continuato – che si è vista mettere in liquidazione dopo gli inutili tentativi di porla sul mercato e venderla, tanta era la sua floridezza. Senza dimenticare il comune che intenta azioni legali verso la stessa per recuperare ingenti somme di denaro dovute ai privati con la quale la Valdarno Sviluppo ha “interloquito”. Riguardo poi all’affermazione di Agnolucci, che ha parlato di cittadini allegri e ottimisti, lo schieramento per la Chiassai si è chiesto dove vive. “Sicuramente laddove i problemi si risolvono con le parentele politiche, altrimenti sarebbe più cauto e realista”. Per quanto riguarda la biblioteca, è stato ricordato che i due capolista di Ricci, Camiciottoli e Nardi, insieme a Gianluca Magini, per cinque anni hanno ossessionato Grasso e Fabiano per la Ginestra, arrivando anche agli esposti. “Il trio suddetto – si legge ancora nella nota – ricciano fino al midollo, si adoperò fattivamente con noi per raccogliere le firme che dovevano impedire la delocalizzazione della stessa. Hanno cambiato idea? Parigi val bene una messa … Palazzo Varchi val bene una Ginestra”. Sul fronte viabilità, il comitato per la Chiassai ha sottolineato come Agnolucci abbia sempre sostenuto i tentativi di revisione di Grasso, contro le scelte del suo predecessore. Per lo schieramento avverso a Ricci è poi sorprendente che il segretario del Pd dica che il welfare comunale è stato conservato in tutte le sue risorse. (“Non ha letto il bilancio di previsione 2016, grave trascuratezza per un segretario di partito”), snocciolando alcune cifre che dimostrerebbero il contrario, con ben 1.300.000 euro in meno destinato agli interventi sul sociale. Agnolucci ha poi parlato di competenza politica, ma per Silvia Chiassai e i suoi fedelissimi serve invece quella amministrativa, che scaturisce dai percorsi professionali che si portano come bagaglio “coloro i quali nella vita non hanno avuto da apripista le conoscenze e le parentele politiche”. “E, poi, Agnolucci, perché si preoccupa così tanto? – conclude ironicamente il comitato elettorale – Guardi che in democrazia uscire sconfitti da una competizione elettorale è normale, non succede niente di irreparabile, anzi … Vedrà che stando all’opposizione potrà portare un valido contributo alla città, potrà esercitare un’azione indispensabile di controllo sull’operato dell’esecutivo.E’ una ginnastica utile, vedrà che ne trarrà giovamento futuro”.

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