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Il progetto “Bethlehem green city” muove i primi passi. Vadi e Franchi: “Il nostro piccolo contributo in momenti difficili come questo”

“In un mondo in cui soffiano sempre più impetuosi i venti di guerra e di divisione tra i popoli e le nazioni, in cui il richiamo del ricorso alle armi si fa sempre più pressante, ci pare che la cooperazione internazionale e la solidarietà siano la migliore risposta per garantire la pace e lo sviluppo pacifico dei popoli e delle nazioni. Nel nostro piccolo, anche in questi tempi così difficili, questo vuole essere il nostro impegno, il nostro contributo”. Lo hanno detto il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi e l’assessore Fabio Franchi, commentando l’avanzamento del progetto “Bethlehem green city: verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale”, che punta a rafforzare il sistema di raccolta di rifiuti solidi urbani del distretto di Betlemme. Un distretto legato alla città valdarnese, che è gemellata con quella di Gerico, in Cisgiordania.
Dopo un rallentamento dovuto all’emergenza sanitaria ancora in corso, il progetto muove i primi passi. E’ finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui il Comune di San Giovanni Valdarno è il capofila. Durerà tre anni e avrà un costo di 1.495.024,56 euro di cui circa l’80%  coperto con il contributo dell’Aics.
In quelle aree del mondo sarà avviato un sistema di raccolta differenziata, aumentando la consapevolezza e le capacità delle istituzioni locali e del Joint Service Council for Solid Waste Management, il soggetto gestore della raccolta dei rifiuti, anche attraverso il sostegno ad iniziative di economia circolare urbana.
E’ in cantiere lo studio sulla raccolta integrata dei rifiuti solidi urbani in Palestina con una prima fase che prevede l’analisi della composizione dei rifiuti: un esperto valuterà come cambia il composto a seconda dell’area geografica, della presenza o meno di turisti, del Ramadan e di altri fattori chiave. I dati saranno poi analizzati da Sei Toscana che invierà alcuni professionisti prima dell’inizio dell’estate per seguire la progettazione organizzativa e impiantistica dell’Eco Center. Dovranno poi essere studiate e acquistate le attrezzature più idonee per la raccolta e la compattazione dei rifiuti nel distretto di Betlemme.
Non appena possibile, sicuramente dopo la fine del Ramadan, saranno organizzate anche visite istituzionali di rappresentanti del Comune di San Giovanni Valdarno, della Fondazione Giovanni Paolo II, di Ato Toscana Sud, di Sei Toscana e di Confservizi Cispel Toscana. Nel mese di luglio poi funzionari del Joint Service Council e dei Comuni di Betlemme e Gerico parteciperanno ad una formazione curata da Cispel Toscana, mentre in autunno, quattro funzionari del Jsc saranno ospitati nel centro di GeoTecnologie di San Giovanni, sede operativa di GeoExplorer.
“Siamo molto lieti di annunciare e vedere i primi passi concreti del progetto Bethlehem Green City – hanno sottolineato Vadi e Franchi – . Un progetto indubbiamente complesso e ambizioso, ma già ben avviato e strutturato grazie alla professionalità e alla competenza dei partner di cui ci siamo avvalsi, ai quali va il nostro ringraziamento. Negli ultimi mesi si sono tenute varie riunioni di coordinamento tra i vari partner del progetto, sono già stati avviati i contatti specifici con la realtà palestinese, ed è in fase di ultimazione la definizione del calendario delle visite studio dei funzionari palestinesi in Italia, dove seguiranno appositi percorsi di formazione, e dei sopralluoghi dei nostri esperti in Palestina per una analisi più puntuale della realtà del territorio e per seguire più da vicino la progettazione dell’eco center”.

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