Cerca
Close this search box.

La Casa Famiglia della Caritas di Montevarchi ricevuta dal Papa in udienza privata. Tutto è nato dalla lettera di Davide..

Il 4 febbraio 2022 sarà una data che rimarrà impressa per sempre nella storia della Casa famiglia della Caritas di Montevarchi, i cui rappresentanti sono stati ricevuti in udienza privata da Papa Francesco. Tutto è nato il 15 gennaio, quando Davide, un ospite della struttura della Chiesa del Giglio, guidata da don Mauro Frasi, ha inviato una lettera al Santo Padre, chiedendo un incontro insieme ai responsabili della Casa Famiglia. Una lettera come tante ne arrivano ogni giorno a Francesco. Ma dal Vaticano è arrivata una risposta positiva, con l’invito ad andare a Roma di lì a venti giorni, venerdì 4 febbraio. Un evento straordinario, non solo per la Caritas di Montevarchi, ma per tutta la comunità, per il Valdarno e per la Diocesi di Fiesole.
La delegazione era composta da don Mauro, da don Andrea Cappelli, da Davide Negri, presidente dell’associazione indigenti attenti e da Letizia Baldetti, responsabile del progetto Clothest. Un progetto nato per valorizzare abiti di moda con la finalità di aiutare la Casa Famiglia. Arrivata a Roma, la comitiva ha parcheggiato la macchina presso la Chiesa Traspontina, dove si trova la Cappella dedicata a Sant’Andrea Corsini, patrono della Diocesi di Fiesole. E in quel luogo c’è stato il primo incontro importante: un uomo di 63 anni senza fissa dimora che don Mauro aveva già conosciuto nel settembre del 2021, quando si era recato a Roma per celebrare un matrimonio.
In quell’occasione don Mauro si fermò a lungo a parlare con lui e con altri due senzatetto che avevano dormito di fronte alla Chiesa. Aveva chiesto loro di venire a Montevarchi, ospiti della Caritas, ma senza successo. Don mauro ha quindi rinnovato l’invito al 63enne, chiedendogli, questa volta, di accettare la proposta. “Nella nostra macchina c’è un posto. Basta che ti faccia trovare lì alle 13”, ha detto il prete al senzatetto.
Nel frattempo la delegazione ha raggiunto il Vaticano per l’incontro con Papa Bergoglio. L’udienza era fissata nella Sala del Tronetto, al palazzo apostolico. “Francesco è entrato nella sala e l’emozione è stata grandissima”, ha spiegato la comitiva, che ha raccontato al Santo Padre la vita della comunità di Montevarchi. Poi le parole di Papa Francesco. “Leggete e rileggete Matteo 25, bisogna toccare con mano, farsi toccare dai fratelli poveri, toccare con mano le sofferenze degli altri e ripensare. Intanto toccate mi raccomando ,toccate con mano le sofferenze degli altri…”

la delegazione ha lasciato in dono a Bergoglio il libro “A metà strada”, stampato dalla Caritas Montevarchi, che raccoglie storie di vita e di dialogo fra un gruppo di giovani e altre 15 persone trovatesi in difficoltà e senza casa; un depliant stampato di Clothest APS e le tre pagine del Corriere della Sera dell’inserto “Buone Notizie” che racconta il progetto. Al Papa è stata regalata anche una immagine della Madonna del Giglio. Non poteva poi mancare, dal punto di vista culinario, uno dei prodotti tipici di Montevarchi, il Panbriacone. Infine, il poster della fase di accoglienza, con tutte le firme degli attuali ospiti della casa famiglia.

10 minuti di incontro. Poi Sua Santità li ha salutati e benedetti uno ad uno, in un susseguirsi di emozioni e anche di lacrime e ha poi aggiunto: “quello che fai mi tocca, mi emoziona! Andate avanti e pregate per me mi raccomando”. Ma la giornata non era finita. A renderla ancora più bella un nuovo ospite. Alle 13, davanti alla Chiesa Traspontina, puntuale e con il trolley, ad aspettarli, c’era una persona in piedi, il senzatetto salutato poche ore prima, il cui nome è Maurizio. Era pronto per un suo nuovo viaggio e una sua nuova avventura di vita. E’ salito in macchina ed è venuto a Montevarchi, accolto presso la Casa Famiglia Caritas, dove dal 4 febbraio scorso vive insieme ad altre 30 persone. “Sembra quasi che le parole di Papa Francesco abbiano trovato subito una sua concretizzazione lungo la strada del ritorno a casa – hanno detto i quattro della delegazione – Il vento dello Spirito che si muove come e dove vuole, ha permesso questo inaspettato incontro con Francesco e l’incontro con quell’uomo senza casa e senza dimora, pronto a rimettersi in gioco ed a cogliere una nuova possibile occasione di vita. Tutto questo ci piace pensarlo come un buon segno della Provvidenza, in un giorno che è stato speciale, ricco di incontri, di umanità e di nuove speranze”.

Articoli correlati