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“La Gruccia, un ospedale in crescita”. Si sviluppa la chirurgia d’urgenza, accordo con il Serristori e nuovo progetto per le liste d’attesa.

“Un ospedale in crescita”. Così hanno definito il monoblocco di Santa Maria alla Gruccia il direttore generale della Asl Enrico Desideri con il direttore sanitario Simona Dei che, dati alla mano, hanno illustrato ai primi cittadini valdarnesi riuniti in Conferenza dei Sindaci le attività e gli investimenti. “Cifre che dimostrano come la chirurgia d’urgenza ad alta specializzazione sia in crescita – ha affermato Desideri – confermando il Valdarno come uno dei 4 poli chirurgici della Asl Sud Est. Grazie anche all’arrivo del robot Mako”. Un investimento da 1 milione e 250 mila euro, servito anche per acquistare la Risonanza Magnetica di ultima generazione, ma sono più di 11 i milioni già spesi per realizzare la Radioterapia, in funzione da anni, e il parcheggio, mentre altri 600 mila euro saranno destinati alla ristrutturazione della facciata del presidio. Passi in avanti, poi, si registrano nell’integrazione tra territorio e ospedale, con il potenziamento delle case della salute di Bucine, Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra ( i lavori sono costati 360 mila euro ) e San Giovanni. In quest’ultimo caso sono previsti 270 mila euro di spesa per adeguare l’edificio, antincendio e climatizzazione.
Rilevante pure il lavoro del Centro Riabilitazione Toscano dove, oltre a 5 nuovi posti letto, si è sviluppata la ricerca, sperimentando nuove tecniche ( la stimolazione intracranica per le persone colpite da ictus) in collaborazione con Oxford, Lucerna, Boston e l’Azienda sanitaria delle Scotte di Siena.
Riveste particolare rilievo l’intesa siglata con l’ospedale Serristori di Figline, che prevede l’integrazione tra i due ospedali con lo spostamento su Montevarchi della chirurgia di urgenza e su Figline delle attività programmate. Un accordo accolto positivamente dagli amministratori, che lo ritengono un punto di partenza importante per qualificare la qualità dei servizi sanitari nell’intero territorio.
Soddisfazione è stata espressa per l’applicazione del Patto Territoriale che ha prodotto un’implementazione significativa dei servizi sociosanitari e per il progetto che la Asl Toscana Sud Est ha adottato per la riduzione delle liste di attesa. “Finalmente – hanno detto i sindaci – diventa concreto con precisi tempi, modalità, risorse, obiettivi e verifica dei risultati”.

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