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La madre di uno dei bambini che ha avuto in dono gli organi di Lorenzo Vanzi scrive ai genitori: “Vostro figlio il nostro angelo custode”

Non aveva mai avuto il coraggio di prendere un foglio e di scrivere alle persone che avevano consentito a suo figlio di tornare a vivere. Alle persone che, con un gesto di inestimabile valore, avevano deciso di donare gli organi del loro bambino, morto in seguito un tragico incidente stradale. Il 10 agosto scorso, giorno di San Lorenzo, questa madre ha deciso che era arrivato il momento di agire. Così, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a Simone Vanzi e Emanuela Morucci, padre e madre di Lorenzo (nella foto), morto nell’ottobre del 2015 dopo essere stato investito da un’autovettura in via Chiantigiana a Montevarchi, proprio di fronte a casa. Uno dei fatti di cronaca che più hanno scosso il Valdarno negli ultimi decenni. Ma da questo grande dolore, i genitori di Lory trovarono la forza di regalare vita ed amore ad altri bambini, che grazie agli organi di Lorenzo sono tornati a vivere. “Sono la mamma di uno dei bimbi che ha avuto un dono grande e meraviglioso da voi, genitori di una creatura che è diventata il nostro angelo custode – ha scritto la signora ai Vanzi e al fratello Gabriele -.  Quando quel giorno mio figlio ha ricevuto quella chiamata, quella che l’ha fatto rinascere e ha cambiato anche la nostra vita per sempre, l’emozione è stata fortissima… Era paura mista a gioia, una felicità che addolora, un senso di sollievo e terrore insieme. Piangevo e ridevo contemporaneamente…! Ho sempre desiderato sapere chi fosse l’angelo di mio figlio, anzi, chi fossero gli angeli – ha continuato – .  Sì, voi, una mamma e un papà da ammirare, un esempio di amore puro. Quando ho saputo, mi si è spezzato il cuore in un secondo…”. La donna ha poi raccontato il calvario del proprio figlio, nato con una malformazione alle vie urinarie che era stato diagnosticato già al terzo mese di gravidanza e che non gli ha permesso la completa formazione dei reni. ” I dottori – ha aggiunto la madre –  addirittura mi volevano far abortire perché già si sapeva che dopo la nascita il bambino avrebbe dovuto fare il trapianto, ma io non ho mai mollato e dicevo a tutti quelli che mi volevano far abortire che il Signore me lo aveva dato e il Signore me lo avrebbe tolto. Ho lottato con le unghie e con i denti…”. Il piccolo è nato a 34 settimane di gravidanza. Una gravidanza molto pericolosa e rischiosa sia per lui che per chi l’aveva messo al mondo. Dalla sua nascita fino ad oggi il bimbo ha subito tantissimi interventi, è entrato ben otto volte in sala operatoria e ha iniziato la dialisi a dieci mesi di vita. Insomma, un autentico calvario, fino a quando, il 29 ottobre 2015,  è arrivata una telefonata che questa donna non si dimenticherà mai. “Mi dissero che era arrivato il rene per lui”. L’organo fu trapiantato il 31 ottobre alle 2:20 di notte e l’operazione si concluse alle 09:45 della mattina successiva. Seguirono tre giorni in rianimazione. “Una gioia mescolata al dolore, una sensazione indescrivibile – ha detto la donna -. Tante volte avrei voluto contattarvi ma non trovavo mai il coraggio. In verità ho sempre avuto paura di dare fastidio. Chiedo scusa se in qualche modo sono stata invadente ma ogni giorno penso al piccolo Lorenzo e oggi, nel giorno del suo onomastico (10 agosto n.d.r.), ho deciso di scrivere… Tanti baci… Siete persone speciali. Grazie a voi mio figlio oggi è un bambino sano… Lorenzo vive in lui… Grazie infinitamente!”. I Vanzi, visibilmente commossi, hanno deciso di pubblicare questa lettera “per far conoscere al mondo che da un’immenso dolore è nata una speranza”.

 

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