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Montevarchi: “Festa dell’accoglienza” e il parroco invita anche il Ministro Salvini

Ha invitato il Prefetto, il Vescovo e il sindaco e anche il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini per mostrare che un percorso virtuoso di integrazione dei migranti e di crescita umana è possibile.
Don Claudio Brandi, responsabile del Centro di Accoglienza Straordinaria “Casa San Marco”, gestito dalla parrocchia dell’Insigne Collegiata di San Lorenzo di Montevarchi, ha spedito l’invito al titolare del dicastero degli Interni auspicando che intervenga alla “Festa dell’accoglienza”, in programma il 21 settembre, a partire dalle 18, al centro pastorale Guido Guerra di via dei Mille, per celebrare i tre anni di attività del Cas.
“Ci piacerebbe far vedere al Ministro il risultato dell’opera iniziata alla fine di luglio del 2015 – spiega il sacerdote – con l’arrivo dei primi 24 richiedenti asilo, ragazzi tra i 18 e 35 anni provenienti dall’Africa subsahariana che furono ospitati per 8 mesi nel complesso parrocchiale di San Marco, in collina. E fu un soggiorno salutare perchè erano tutti traumatizzati dalle violenze subite e hanno potuto recuperare in quell’oasi un certo equilibrio psicofisico. Ma la vera scommessa era integrarli con la comunità ospitante e allora siamo scesi in città, nell’ex asilo San Lorenzo da dove è iniziato il cammino. All’inizio i giovani si sono impegnati in lavori socialmente utili, facendosi conoscere e apprezzare dai cittadini, e occupazioni stagionali fino alla realtà odierna con l’intero gruppo al lavoro in vari settori. E ora abbiamo operai agricoli, un saldatore e 3 fornai. Altri usufruiscono dei contratti di formazione regionali Giovanisì”.
Al momento gli immigrati risiedono in un appartamento appositamente allestito in piazza Vittorio Veneto. 17 attendono il riconoscimento dello status di rifugiato, mentre 5 hanno già il permesso di soggiorno.
“Sono stati 3 anni positivi. L’obiettivo era l’integrazione – conclude il parroco – e adesso possiamo dire che non è un’utopia, anzi per la gran parte di loro è un traguardo raggiungibile. A funzionare è la strategia del sistema di accoglienza in piccoli gruppi che in questo modo possono essere gestiti più facilmente”.
Bilancio positivo insomma per un’esperienza che venerdì prossimo sarà illustrata anche attraverso le testimonianze degli ospiti e la proiezione di un docufilm che ne ripercorre la storia.

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