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Montevarchi. Giardini Spinelli. Il chiarimento di Luciano Bucci dopo essere stato chiamato in causa

Dopo essere stato citato nel comunicato a firma dei sindaco di Montevarchi sulla spinosa vicenda dei Giardini Spinelli, l’ex assessore di Palazzo Varchi Luciano Bucci ha deciso di affrontare in queste ore l’argomento, precisando di essere in totale disaccordo con l’amministrazione per aver inserito un lotto libero, e non un’area di trasformazione.
“E’ una scelta che non condivido – ha detto Bucci – perchè toglie al consiglio comunale ogni potestà di pianificazione di un’area che non è di proporzioni minimali come quelle nelle quali fino al 2010 si individuavano lotti liberi. Fin quando sono stato assessore all’urbanistica – ha proseguito – ho sempre parlato di un’area di trasformazione che dettasse obiettivi da perseguire e salvaguardie da inserire. So che il lotto libero accelera, ma poi neanche più di tanto, alla luce della nuova normativa regionale, ma trasformare un’area di verde pubblico in edificato presuppone un ragionamento ed una pianificazione complessa. Presto e subito può far fare cassa alla svelta, ma lascia ferite che difficilmente si rimarginano”.
L ex vice sindaco ha poi affrontato le ultime vicende politiche, non senza polemica. “Si è restituita, mi si passi il termine che vuole essere solo metafora e non assolutamente offensivo e denigratorio, ”verginità politica” a chi nella pianificazione di questa città qualche erroretto l’ha compiuto. Si è trasformato in “pasdaran del verde” – ha detto Bucci – chi cassò l’unico impianto sportivo per il calcio giovanile nel capoluogo e chi monetizzò qualche migliaio di metri quadri di verde pubblico negli imponenti lottizzi nelle nuove aree residenziali a nord della città”.
Secondo l’ex assessore ai lavori pubblici, il tema non è tanto la cementificazione avvenuta negli ultimi 25 anni,
quanto invece confrontarci sul tema vero e cioè se sono state azzeccate le direttrici di sviluppo della città.
“A mio avviso in aree fondamentali no – ha risposto Bucci -. Ritengo, infatti, che aver portato l’edificato troppo verso l’Arno sia stato un errore, per fortuna in parte corretto dalla nuova normativa idraulica che, con la variante generale del 2010, costrinse gli amministratori a cassare buona parte delle edificazioni da quel lato, spingendolo verso est. In tal senso – ha proseguito – porterei il sindaco a riflettere. In quei 700 mila metri quadrati, cioè 70 ettari, si ricomprendono non solo nuovi tessuti residenziali, ma anche e soprattutto quelli produttivi. Sarebbe stato desiderio di quello che io ancora chiamo il mio sindaco, anche per l’affetto che continuo a nutrire nei suoi confronti pur non avendo dato alcun contributo alla sua elezione, che la città non si fosse sviluppata?”.
Luciano Bucci ha poi snocciolato alcuni dati: nel 1997 Montevarchi aveva circa 21.500 abitanti e oggi ne conta circa 24.500. In 20 anni la popolazione è cresciuta di circa 3.000 unità. Considerato che le dimensioni minime di un appartamento per avere il requisito dell’abitabilità deve essere di almeno 28 mq e presupponendo che i 3.000 nuovi residenti si compongano mediamente in nuclei familiari di 3 persone, con un alloggio di 60 mq, solo per garantirgli la residenza sono stati necessari 6 ettari, al netto di tutti gli spazi occorrenti per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, di quei 70 citati dal sindaco.
“E’ un ragionamento sbrigativo ma che può rendere l’idea – ha proseguito – e se agli spazi residenziali si aggiungono tutti quelli produttivi, direzionali e commerciali ecco che il dato rappresentato da Silvia Chiassai non è assolutamente incongruo rispetto allo sviluppo dell’ultimo quarto di secolo della città”.
Tornando ai giardini Spinelli, Bucci ha confermato che si è trattato di una scelta sofferta ed opinabile, sicuramente evitabile, se il quinquennio 2011/2016 “non avesse lasciato in eredità all’attuale amministrazione orpelli il cui gravame sulle casse comunali è esorbitante”. L’idea dell’ex assessore è racchiusa in alcuni punti:
la realizzazione, a carico degli acquirenti attuatori, di un parco giochi nell’area di verde attigua ai giardini Spinelli; l’obbligo di realizzare un filare alberato che possa fingere da schermatura tra il nuovo edificato e quello esistente e l’obbligo di realizzare un percorso ciclo-pedonale che colleghi via di Terranuova con il parco giochi .

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