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Montevarchi: il Consiglio comunale vara il nuovo Regolamento Edilizio

Nuovo Regolamento Edilizio a Montevarchi. E’ stato approvato nella seduta del Consiglio comunale di ieri con i voti della maggioranza e dei consiglieri Francesca Neri (Pd) e Carlo Norci (M5S).
Astenuti gli esponenti di Avanti Montevarchi Fabio Camiciottoli e Paolo Ricci che avevano definito il documento “privo di indirizzi politici preliminari”, criticando un testo portato all’attenzione del parlamentino “senza un preventivo confronto con gli operatori e le associazioni di categoria interessate” e che non risponde alle criticità. In particolare per gli aspetti che riguardano “la semplificazione delle procedure di sanatoria, la diminuzione degli oneri, la costituzione dei Sportelli Unici per l’Edilizia” o la gestione di immobili fantasma e capanne. Per i due rappresentanti di minoranza occorreva anche costituire un abaco per definire con chiarezza quale pratica svolgere per ogni intervento edilizio e introdurre il piano del colore. Insomma, non limitarsi alla “mera applicazione delle leggi, ma sviluppare qualcosa di nuovo”.
“L’obiettivo primario – ha replicato il vicesindaco Luciano Bucci – è stato adeguare e aggiornare il regolamento alle nuove normative nazionali e regionali succedutesi nel tempo”. Per questo non sono stati toccati gli aspetti igienico-sanitari, rimandando a un secondo momento il coinvolgimento degli Enti competenti.
Quanto all’abaco il Comune ha recepito le prescrizioni del Regolamento della Regione Toscana, così come per gli immobili fantasma si deve far riferimento alla normativa nazionale e regionale con la possibilità di sanare i manufatti non censiti al catasto, se sussiste la doppia conformità richiesta dalla legge per il rilascio della sanatoria, o la demolizione.
“Nelle fasi di nuova adozione degli strumenti urbanistici – ha spiegato Bucci – sarà approntato anche un piano particolareggiato del centro storico e in quella sede si opereranno le scelte relative alla tinteggiatura degli edifici”.
Tra gli elementi di novità, infine, è da sottolineare la modifica del tipo di interventi consentiti per gli immobli che rientrano nella classificazione Re1, come quelli costruiti intorno agli anni ’60. Potranno essere demoliti, con fedele ricostruzione, per adeguarli alle norme antisismiche.

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