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Oltre 1 milione di euro investiti nel tratto valdarnese dell’Arno. Il bilancio del Consorzio Alto Valdarno

Sfalcio della vegetazione, taglio selettivo delle piante e interventi di ripresa delle opere. In questo 2019 il Consorzio 2 Alto Valdarno ha investito nel tratto valdarnese dell’Arno oltre un milione di euro. Lavori suddivisi in una decina di lotti funzionali, ciascuno dei quali di importo superiore ai 100.000 euro, che hanno interessato e stanno ancora interessando i principali affluenti di destra e di sinistra dell’Arno, con particolare attenzione ai tratti che attraversano il territorio più intensamente urbanizzato e popolato.
Oltre alla manutenzione tradizionale, sta poi per partire un maxi intervento che interesserà l’abitato di San Giovanni, nel tratto compreso tra i due ponti. L’ operazione supera il milione di euro e servirà per rimettere in forma le arginature leopoldine.
“L’intervento, condiviso dal Consorzio con l’amministrazione comunale e molto atteso dai cittadini – ha spiegato l’ing. Beatrice Lanusini del settore Difesa Idrogeologica del CB2 -, prevede il consolidamento della sponda destra e i lavori in alveo per rettificare il corso d’acqua e frenare i fenomeni di erosione che interessano le sponde”.
E non finisce qui. Il 2019 sarà anche l’anno degli interventi “eccezionali”.
Il Consorzio realizzerà tagli selettivi ad hoc in aree dove la vegetazione non veniva toccata da oltre mezzo secolo. I lavori sono in gran parte finanziati dalla Regione Toscana e realizzati sotto la supervisione del Presidente Enrico Rossi, nel ruolo di commissario straordinario di Governo.
Tornando al cosiddetto “piano tagli”, in Valdarno coinvolgerà i tratti nei comuni di Laterina Pergine Valdarno, Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, nel versante aretino; Figline Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno, nell’area fiorentina. Nel giro di pochi mesi sarà rimossa la vegetazione che, sulla bassa sponda e sul fondo dell’alveo, va ad ostacolare il deflusso idraulico, in modo da ripristinare le corrette condizioni di scorrimento dell’acqua. Contemporaneamente si agirà sulle arginature: la rimozione della vegetazione, che oggi le riveste completamente, consentirà un controllo dello stato di manutenzione e la possibilità di programmare, successivamente, tutti gli interventi necessari per la loro salvaguardia. Infine si andrà ad intervenire sulle barre sedimentate presenti nell’alveo, secondo un fenomeno caratteristico del fondovalle, dove l’Arno ha la tendenza a scavare nei propri sedimenti fino ad assumere una configurazione sinuosa che provoca erosioni su entrambe le sponde. Con la rimozione della vegetazione consolidata i sedimenti, durante il passaggio delle piene, tenderanno a mettersi in movimento in modo naturale, consentendo al fiume di riprendere il suo corretto corso”, conclude l’ingegnere.
“Suddivisi in più lotti funzionali per un totale oltre 1 milione di euro – ha concluso la presidente del CB2 Serena Stefani – , i lavori saranno realizzati da ditte specializzate già selezionate dal Consorzio e con la consulenza di esperti. L’obiettivo infatti è di mitigare il rischio salvaguardando la biodiversità dell’habitat fluviale: un patrimonio da difendere con grande attenzione. Quest’anno sarà strategico per migliorare la funzionalità idraulica e restituire maggiore fruibilità all’Arno: fiume simbolo di questa vallata, che, una volta sottoposto a un restyling tanto importante, tornerà ad essere anche luogo di socialità ed elemento di attrazione e richiamo turistico”.

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