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Pergine e Laterina verso il referendum per il comune unico. Il Comitato per il SI: “Ecco le nostre ragioni”

Il 29 e 30 ottobre i cittadini di Pergine e Laterina saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla possibilità di dar vita al comune unico. Nelle ultime ore il Comitato per il SI ha tenuto a precisare quali sono le ragioni che spingono per la fusione. Una fusione, è stato ricordato, che grazie ai contributi statali e regionali porterà al nuovo ente risorse aggiuntive di oltre 10 milioni di euro nei prossimi 10 anni.
Risorse che serviranno per sbloccare i lavori pubblici, per potenziare i servizi, per ridurre le tasse, aiutare le associazioni, le aziende, le attività produttive e soprattutto nuove risorse per le politiche sociali a tutto vantaggio di scuole, famiglie, bambini e anziani.
“Invitiamo tutti i cittadini a non farsi condizionare dalle bufale e le false notizie relative alla chiusura della caserma dei carabinieri, alla riduzione degli uffici comunali e ai contributi incerti – ha detto il Comitato per il SI – . Tutte cose non vere! Non bisogna avere paura, la fusione per noi è una situazione in cui si vince sempre!”.
Sono stati poi elencati i cinque motivi per votare si al comune unico: innanzitutto perché si ottimizza la macchina comunale e quindi si realizzano dei risparmi interni effettivi; poi perché un Comune più grande ha più peso. Basti pensare alla questione dei rifiuti, alla zona sanitaria del Valdarno, e al potenziamento del servizi.
“Si alla fusione perché i due Comuni già svolgono i servizi in modo associato e ci sarà la possibilità di migliorarli e darne di nuovi – ha aggiunto il Comitato – : dal doposcuola ai centri estivi al servizio degli scuolabus, che finalmente potrebbero essere uniformati su tutto il territorio. Bisogna poi votare SI perché finalmente potremmo fare lavori importanti nelle nostre frazioni e nel nostro territorio e perché lo Stato e la Regione incentivano i processi di fusione con un’ingente quantità di contributi sicuri e garantiti”. Il Comitato ha poi ricordato che ci saranno anche riduzioni dei costi della politica.
Sono poi intervenuti i due sindaci. “Con la fusione – ha detto Catia Donnini Sindaco di Laterina –  verranno mantenute entrambe le sedi comunali di Laterina e Pergine Valdarno come luoghi di rappresentanza istituzionale (Consigli Comunali, ricevimento di Sindaco e Giunta) ma soprattutto come punto di erogazione dei servizi già presenti. I cittadini -ha aggiunto –  potranno continuare a rivolgersi ad entrambe le sedi per tutti gli sportelli. Vorrei anche porre l’attenzione sul tema dell’identità.  L’identità non è data dai confini amministrativi ma da tradizioni, storia e cultura e con il Comune Unico  le tradizioni non si cancellano ,  così come non si cancella la storia dei nostri borghi. “.
Sulla stessa lunghezza d’onda Simona Neri, Sindaco di Pergine Valdarno. “Mettere i cittadini davanti ad una scelta è la massima espressione di democrazia e la richiesta alla Regione Toscana di indire un referendum è una responsabilità per la coscienza di noi amministratori che di fronte alle più banali richieste dei cittadini siamo costretti a dire no per mancanza di risorse – ha detto -. Ne parliamo dal 2015, abbiamo associato tutti i servizi con Laterina, condividiamo il paese di Ponticino, sono stati attivati 2 percorsi partecipativi sul territorio e sono stati coinvolti tutti i soggetti. È nostro dovere di Amministratori proporre ai cittadini che c’è la possibilità di uscire da questa situazione di stallo, e migliorare la nostra vita sul territorio. È responsabilità di tutti noi – ha concluso – decidere se rimanere in questa condizione precaria o cambiare le cose. Se vince il SI, a maggio voteremo per il nuovo Sindaco e siamo ben disponibili ad accorciare il nostro mandato elettorale in favore di benefici per la collettività. Se vince il NO, noi tutti ci saremo, e con responsabilità governeremo pur con i pochi strumenti che abbiamo”.

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