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Silvia Chiassai: “La battaglia sulla sanità non ha colori politici. Ricci e Camiciottoli sono a corto di argomenti”

A Montevarchi negli ultimi giorni il clima politico si è surriscaldato in seguito all’interrogazione presentata in consiglio comunale dal consigliere Fabio Camiciottoli, che ha criticato il sindaco per aver partecipato ad un’iniziativa pubblica sulla sanità a Campi Bisenzio. Direttamente chiamata in causa, Silvia Chiassai nelle ultime ore ha preso posizione, sostenendo di aver sorriso di fronte alle esternazioni mosse da Avanti Montevarchi. Dopo aver ricordato che la manifestazione è stata promossa non da Rifondazione Comunista, ma dal Comitato Sanità Pubblica (“Di cui ho sempre fatto parte”), il sindaco ha ipotizzato che l’uscita pubblica dei due consiglieri sia dovuta a carenza di argomenti da trattare, dato che il tema è stato proposto ad un mese di distanza dall’evento. Insomma, per la Chiassai si tratta di polemiche sterili.
“Occorre tuttavia correggere alcune dichiarazioni parziali per non sfociare nella disinformazione – ha aggiunto – . L’iniziativa è stata voluta dai Comitati Sanità della Toscana, alla quale hanno aderito altri Comitati (Forum Acqua Pubblica), associazioni, partiti, sindacati e cittadini. Veniva ribadita l’inopportunità della auto-celebrazione riguardo alla neo-riforma sanitaria regionale e la necessità invece di intervenire con azioni concrete per frenare le ripercussioni nei territori, compreso il Valdarno, su funzionalità dei servizi, carenza di personale, posti letto, depotenziamento degli ospedali periferici e montani, chiusura di punti nascita, tanto per citarne alcune. Forse per i due consiglieri – ha proseguito – la coerenza è una strana virtù, ma per quanto mi riguarda ho sostenuto l’impegno dei Comitati per la Sanità, già da semplice cittadino, e oggi continuo come primo cittadino, convinta che le battaglie per la difesa della salute debbano essere trasversali e prive di interessi partitici o politici”.
Il sindaco ha poi ricordato di aver portato avanti la battaglia fin dalla scorsa campagna elettorale. Non a caso la lista civica costituita si chiama “Montevarchi in Salute” e siede oggi nei banchi della maggioranza. “Sono stata al fianco del Comitato per la Sanità contribuendo alla raccolta di oltre 55 mila firme, di queste circa 9.000 raccolte in provincia di Arezzo, per l’indizione di un referendum abrogativo della riforma sanitaria – ha proseguito il sindaco – . Quelle firme furono raccolte, sia da destra che da sinistra, dai comitati, associazioni, sindacati, ma boicottate dal Pd regionale, che impedì di andare a votazione popolare. Mi preoccupa la scarsa memoria della politica ma anche la scarsa padronanza della materia”.
La Chiassai ha poi affrontato il tema dell’integrazione tra l’ospedale della Gruccia e il Serristori, ribadendo che questa sinergia oggi non è sufficiente a evitare rischi di declassamento e depotenziamento dei servizi e dei reparti. Altra cosa è invece la costituzione di un distretto sanitario unico del Valdarno, con un bacino di utenza di 150 mila abitanti, che sarebbe funzionale anche al riconoscimento del Monoblocco come presidio ospedaliero di I° livello nella complementarietà con il Serristori. L’alternativa potrebbe essere la richiesta di una deroga nel rispetto della zona di confine.
“Tutto tace invece dal versante politico di cui fanno parte anche i consiglieri Ricci e Camiciottoli che dovrebbero decidere che strada percorrere. Se votare, come hanno già fatto, risoluzioni all’unanimità in consiglio comunale sul tema, oppure continuare critiche poco costruttive. Non solo – ha proseguito la Chiassai – informo entrambi che dovranno abituarsi a vedere il sindaco di Montevarchi affrontare le questioni della sanità su tutti i fronti: dai tavoli istituzionali della Conferenza dei sindaci, della Regione, del Ministero, fino alle piazze con la gente. Anzi li invito pubblicamente a essere presenti con me per tutelare il diritto di cura dei cittadini. Voglio infine rassicurarli – ha concluso il primo cittadino di Montevarchi – : sulla salvaguardia della sanità valdarnese e dei nostri ospedali ho il pieno sostegno e la condivisione della mia maggioranza. Ciò che mi spaventa, invece, è il silenzio assordante e l’indifferenza che stiamo respirando in Valdarno e di cui dovrebbero farsi carico anche presso i loro alleati politici”.

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