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Stefano Mugnai interviene sui distretti sanitari. “I nodi vengono al pettine. E ora si muovino anche i sindaci”

Ha ricordato di aver sollevato la questione, per primo, nel marzo del 2015 quando si discuteva il primo testo di riforma made in Rossi. Il vice presidente della commissione sanità del consiglio regionale toscano, il valdarnese Stefano Mugnai, commentando la notizia dello stop, quasi certo, al distretto sanitario unico del Valdarno, ha sottolineato come adesso i nodi vengano al pettine. “Quando discutevamo quella che sarebbe divenuta la legge 28/2015 avevo persino presentato un emendamento sulla riperimetrazione delle aree vaste – ha ricordato Mugnai – ,così da poter assecondare le vocazioni naturali delle comunità soprattutto nelle aree cerniera come il Valdarno. Naturalmente il Pd e la maggioranza lo bocciarono”. E’ poi arrivato l’emendamento della maggioranza alla nuova legge di riforma che nega la possibilità di unificare servizi fuori dalle aree vaste. “ E’ uno dei tanti effetti collaterali nefasti della controriforma della sanità”, ha tuonato l’esponente azzurro, che però, a questo punto, guarda avanti. Adesso infatti c’è bisogno di una nuova legge che renda quanto meno flessibili le perimetrazioni d’area vasta per territori come il Valdarno, nel quale il muro tra l’area aretina e quella fiorentina sul fronte sanitario è non solo incomprensibile ma anche irrazionale. “Un muro – ha aggiunto- che magari costringerà i cittadini di San Giovanni a esodi epici per ottenere servizi sull’Amiata, mentre da Figline i pazienti otterranno serenamente le medesime prestazioni a Pistoia”. E’ partito un invito anche ai sindaci a produrre atti concreti, coinvolgendo rapidamente i consigli comunali sia sulla necessità della zona distretto unica che sulla sua ubicazione.

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