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Vicenda Bekaert. Il Governatore Rossi: “stamani ci saremmo aspettati la presenza di Di Maio o del Vice Ministro”

E’ un Enrico Rossi visibilmente deluso quello che ha commentato l’esito dell’incontro di questa mattina, a Roma, sulla vicenda Bekaert. Il Governatore della Toscana, che era presente insieme al consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini, ha chiamato subito in causa Luigi Di Maio.
“Capisco che siamo in una fase di avvio istituzionale – ha detto Rossi sedendosi al tavolo – ma poter avere confronto politico anche con ministro o con viceministro da lui delegato, sarebbe stato importante. Ci siamo seduti al tavolo per rispetto verso i funzionari del ministero e dei sindacati, perchè altrimenti avremmo dovuto alzarci e andare via”.
“L’azienda – ha proseguito Rossi – ha confermato il suo atteggiamento di arroganza, lo stesso che ha usato verso i lavoratori consegnando loro le lettere di licenziamento mentre erano ancora al lavoro. Adesso ci sarà un incontro in sede sindacale e poi saremo nuovamente riconvocati dal ministero. Ci auguriamo che alla prossima riunione ci sia il viceministro in rappresentanza del governo. Al governo – ha aggiunto – chiederemo un pronunciamento pubblico, che richiami alla responsabilità la multinazionale. Non solo. Bisogna chiamare in causa anche Pirelli, che era la proprietaria dello stabilimento fino a tre anni fa e che deve assolutamente essere coinvolta in questa partita”.
A Bekaert la Regione Toscana, e non solo lei, chiede il ritiro immediato dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo con l’obiettivo di continuare a produrre. “Con questi obiettivi – ha proseguito il Governatore – raccolgo l’appello del sindaco Giulia Mugnai e sarò presente, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione organizzata a Figline per venerdì sera. Manifesteremo perché non vogliamo perdere un importante sito produttivo per gli interessi della multinazionale e di una liberalizzazione che penalizza i lavoratori, usando l’Europa come grande mercato che contrappone fra loro i lavoratori. Siamo di fronte – ha concluso Rossi – all’ennesimo caso di delocalizzazione motivato non da una crisi del mercato ma dalla esclusiva volontà di fare più soldi sulla pelle dei lavoratori. E questo non si può accettare. Siamo qui e saremo venerdì in piazza anche per dire no a tutto questo”.

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