Ciò che è accaduto in questi giorni a Piandiscò potrebbe essere un esempio di come anche dal male si può ricavare il bene. Almeno così la maggior parte dei cittadini ha interpretato quanto accaduto nel Presepe ligneo posizionato davanti alla chiesa. Quando questa domenica 26 dicembre hanno visto che la statua del Bambin Gesù non era più al suo posto ma nel mezzo della rotatoria davanti all’MCL, insieme ai sacerdoti della Pieve sono rimasti senza parole. Nonostante lo sconcerto, però, hanno voluto dare all’episodio un significato positivo.
Cerchiamo, allora, di ricostruire i fatti. La notte di Natale sconosciuti hanno prelevato la piccola statua di Gesù Bambino dal Presepe davanti alla Pieve di Santa Maria a Sco’ e l’hanno messa nel mezzo di una rotatoria, a circa cento metri da dove si trovava. L’immagine fa parte di una rappresentazione lignea molto suggestiva. Realizzata qualche anno fa da alcuni artigiani e volontari del paese, ogni Natale l’istallazione viene esposta dall’Associazione “Presepe Vivente” nel prato davanti alla pieve romanica, lungo la strada dei Setteponti ed è molto amata dalla popolazione. I personaggi, circa una decina, sono quasi ad altezza d’uomo e le sagome sono state tutte incise a mano con cura ed amore. Quanto è successo la notte scorsa, con tutta probabilità, è la conseguenza di un gesto o forse di “una bravata” anche di cattivo gusto ma ha comunque suscitato reazioni di fede e di speranza tra i cittadini. Così, infatti, l’ha raccontata la parrocchiana che per prima ha segnalato l’episodio: “Stamattina, andando alla Messa alle 7.30, ho visto che l’immagine di Gesù Bambino di legno era al centro della rotondina davanti all’MCL…molto probabilmente messa ieri sera da qualche sconosciuto, chissà… dopo il primo momento in cui sono stata tentata di rimetterla al suo posto, ho pensato che invece quella era proprio una collocazione molto significativa, piena di speranza perché vicina a noi, tra le nostre strade, tra le nostre case, nei luoghi comuni della nostra comunità e della nostra vita… quindi la “bravata” è stata invece per me un’occasione profonda di riflessione sul Natale che condivido volentieri con tutti i miei compaesani”. Ed una altra piandiscoese ha aggiunto: “A dir tutta la verità, mancava dal presepe anche una pecorella che forse si era smarrita. Chissà, però se colui che ha prelevato la statua avesse voluto portare con sé Gesù per un po’? Voglio pensarla così, ricavandone una bella storia”.
Insomma nessuna indignazione, d’altronde alcun danno è stato fatto al piccolo presepe. E’ bastato riportare Gesù al suo posto e tutto è ritornato come prima…ma con un messaggio positivo in più: nel particolare momento che stiamo vivendo abbiamo proprio bisogno che il Bambin Gesù venga in mezzo a noi, nelle strade in cui viviamo. E la pecorella smarrita? Sicuramente tornerà nel suo Presepe.