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Venerdì la prima udienza contro gli eccidi nazi fascisti di Cavriglia. Il sindaco in aula con la fascia tricolore

Sarà in aula con la fascia tricolore e accompagnato da buona parte della giunta comunale. Venerdì alle 11 il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni parteciperà alla prima udienza al Tribunale di Firenze della causa civile intentata contro la Germania da 120 eredi e familiari delle 192 persone trucidate dai militari nazisti della Divisione Hermann Göring tra il 4 e l’11 luglio del 1944. L’obiettivo è ottenere il risarcimento civile dei danni morali e materiali subiti. E lancia l’appello alla massima partecipazione nell’assise fiorentina di coloro che hanno aderito alla class action. «Ci ritroveremo alle 8.50 alla stazione ferroviaria di San Giovanni Valdarno – ha spiegato il primo cittadino – per prendere il treno delle 9.12 e raggiungere in seguito la sede giudiziaria di Novoli. Siamo certi che la nostra comunità, da sempre molto sensibile a questo fondamentale argomento, voglia essere presente. Lo dobbiamo ai nostri caduti». Il municipio cavrigliese, medaglia di bronzo al valore militare, si è costituito in giudizio contro la Repubblica Federale Tedesca al fianco dei cittadini, insieme alla Regione Toscana. Un passo indispensabile per poter accedere alle risorse previste dal Decreto Legge del 30 aprile 2022 che ha istituito nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un fondo da 61 milioni di euro per il ristoro dei danni per crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati dalle forze del Terzo Reich durante il secondo conflitto mondiale.

Potranno avere accesso agli stanziamenti i titolari di un credito contro lo Stato tedesco accertato con un verdetto processuale definitivo e quanti hanno procedimenti in itinere. «Per le stragi commesse a Cavriglia – ha ricordato il sindaco – non sono mai stati imbastiti processi tranne quello penale al generale Schmalz del 1951 che venne poi assolto». Nessuna condanna e per decenni i fascicoli dell’inchiesta sono rimasti nell’oblio dentro il cosiddetto armadio della vergogna con altre centinaia di faldoni pieni di documenti sugli eccidi avvenuti in Italia. E quelli del borgo minerario sembravano confinati fino a quando nel 1994 Maurice Goran Nash, militare del tredicesimo Corpo d’armata alleato, poi diventato cittadino onorario cavrigliese, si offrì di collaborare con gli amministratori, sebbene il suo impegno non approdò mai nelle aule dei tribunali perché nel frattempo i responsabili dei delitti erano morti. Venerdì prossimo, dunque, «sarà un momento simbolico molto importante per Cavriglia – ha ripreso Leonardo Degl’Innocenti O Sanni – ed è necessario che il giudice chiamato ad esprimersi in merito comprenda quanto per noi questo procedimento sia imprescindibile sul piano morale ed etico e non tanto sotto il profilo economico». E del resto è già chiaro che i soldi non saranno sufficienti per soddisfare le istanze avanzate nell’intera penisola. Basti pensare che solo dal territorio dell’ex bacino lignitifero sono state avanzate in totale richieste dai familiari dei martiri e dagli enti locali per circa 65 milioni di euro a fronte di una disponibilità, come detto, decisamente inferiore.

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