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Crolla un cantiere per la costruzione di un supermercato. Morti e feriti

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Un crollo si è verificato stamani alle 8,30 in un cantiere a Firenze, in via Mariti, alla periferia della città dove è in corso la costruzione di un supermercato (in alto le immagini dei Vigili del Fuoco). A cedere un muro  di contenimento.  Sul posto si sono portati sanitari, Vigili del Fuoco e Forze di Polizia. L’incidente è avvenuto in un grande cantiere per la realizzazione di un supermercato Esselunga, nell’ area dell’ ex Panificio militare. Tre operai estratti vivi hanno 37, 48 e 51 anni. Uno è stato portato a Careggi in codice giallo mentre gli altri due sono in terapia intensiva e semi-intensiva con prognosi riservata “pur non avendo imminente pericolo di vita”, scrive il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Tre operai sono morti.

 

 

50 persone si trovavano nel cantiere, otto persone sono rimaste coinvolte nel crollo. Marina Caprotti, presidente di Esselunga, si è detta sconvolta e dopo aver espresso profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime,  ha sottolineato che il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza. L’azienda sarà a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza. In segno di lutto nel pomeriggio i negozi Esselunga della città di Firenze verranno chiusi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il sindaco Nardella per esprimere cordoglio, mentre la Premier Meloni ha manifestato cordoglio, seguendo l’evolversi della situazione.  Intanto Cgil, Cisl, Uil Toscana hanno indetto per oggi uno sciopero generale regionale nelle ultime due ore di turno. Lo annuncia una nota siglata dalle tre organizzazioni sindacali, a seguito della strage sul lavoro nel cantiere di via Mariti, a Firenze. Intanto è stato aperto fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo.  Il cantiere è stato posto sotto sequestro.

“Tutta la Toscana si stringe nel dolore per la drammatica tragedia avvenuta oggi”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che esprime profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente di questa mattina nel cantiere di via Mariti a Firenze. “È proprio difficile trovare le parole perché l’immagine che si presenta con queste travi di cemento armato accartocciate e tutte concentrate è veramente una cosa drammatica”, ha sottolineato Giani, che si è subito recato sul posto. “È una tragedia di dimensioni tali – ha aggiunto – da suscitare in tutti un senso di impegno fortissimo perché fatti di questo genere non accadano mai più”. “Dobbiamo – ha proseguito il presidente – essere sempre più incalzanti sui controlli. Occorre che quando si entra in questi ambienti ci siano tutte le condizioni di sicurezza. Serve che cantieri di questo tipo siano monitorati costantemente. La tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori costituiscono la misura della civiltà di un Paese. Per questo la tragedia odierna richiama tutti, Istituzioni, sistema imprenditoriale e organizzazioni sindacali, a un rinnovato impegno per garantire la sicurezza sul lavoro”.

Sulla vicenda è intervenuta nche l’assessora al lavoro Alessandra Nardini. “Una tragedia enorme, un incidente grave e atroce. Notizie come questa non dovrebbero mai arrivare”, ha commentato Nardini, che ha aggiunto: “È intollerabile che in Italia si continui a morire, a restare vittime di incidenti, ad ammalarsi sul lavoro. Il lavoro deve essere dignità, vita, mai morte”. “Il dolore per gli operai morti nel crollo della trave è indescrivibile, come lo è l’apprensione per i dispersi. Alle loro famiglie la più profonda e sincera vicinanza e un grande ringraziamento a tutte le persone impegnate nelle operazioni di soccorso”, ha proseguito l’assessore, sottolineando: “La salute e la sicurezza sul lavoro devono essere un diritto effettivo, che passa per formazione, corretta applicazione delle norme e controlli capillari”. “Occorre – ha proseguito – rafforzare il nostro impegno in questa direzione, a partire dalla formazione, dal rispetto delle norme per garantire salute e sicurezza sul lavoro, assicurando più organici all’Ispettorato nazionale del lavoro. La sicurezza sul lavoro è una responsabilità e una priorità che deve riguardare tutti e richiede un’azione coordinata. Dobbiamo essere uniti per diffondere sempre più la cultura della sicurezza e rafforzare la sinergia pubblico-privato tra mondo delle istituzioni, imprese, organizzazioni sindacali. Vogliamo, pretendiamo, che il lavoro sia stabile, sicuro, di qualità. Nessuna vita può essere sacrificata sull’altare del profitto. Dobbiamo dire basta, perché eventi come quello di oggi a Firenze rappresentano, senza giri di parole, un’urgenza da affrontare, un problema strutturale e un fallimento profondo del nostro sistema”.

“Siamo vicini alle famiglie delle vittime – ha aggiunto l’assessore al diritto alla salute della Toscana Simone Bezzini – Notizie come quella di oggi sconvolgono e indignano, perché non si può morire di lavoro. Il primo pensiero va a chi ha perso la vita o è rimasto ferito e attorno ai loro cari ci stringiamo, ma la tragedia di oggi ci deve spingere, immediatamente, a impegnarci ancora di più sul fronte delle sicurezza sui luoghi di lavoro, nel solco di quella che stiamo già facendo, ma che non è mai abbastanza, agendo sui controlli, le regole e la prevenzione, chiedendo uguale impegno a tutti i soggetti coinvolti ed evitando che, invece, certi temi, come a volte accade, cadano nel vuoto o siano trascurati od abbandonati”. “Una tragedia immane – ha commentato l’assessore alla protezione civile Monia Monni, che stamani si è subito recata sul luogo del cantiere di via Mariti dove è avvenuto il terribile incidente – Ci sono operai sono morti di lavoro nel cuore di Firenze – proseuge l’assessora Monni- . Mi stringo alle loro famiglie, a quelle dei feriti, ai loro colleghi che hanno gli sguardi pieni di dolore”. “Attualmente – fa sapere Monni- sono impegnate quattro squadre dei vigili del fuoco del Comando di Firenze, unità Usar Light della colonna mobile della Regione Toscana, nove ambulanze del 118. Sul posto è presente anche il coordinamento maxiemergenze”.

Il cantiere, a distanza di poche ore, è stata posto sotto sotto sequestro. “Le risorse per la sicurezza sui luoghi di lavoro non rappresentano un costo ma un investimento per il futuro – annota l’assessore Stefano Ciuoffo -. La piaga delle morti sul lavoro è un tema fin troppo presente nel contesto italiano e la tragedia di questa mattina a Firenze è lì a testimoniare quanto ancora sia lunga la strada. Mi stringo intorno ai familiari delle vittime e di coloro che sono stati direttamente coinvolti. Ringrazio le forze dell’ordine e i soccorritori per quello che stanno facendo”.
A Firenze, questa mattina, per il crollo in un cantiere del supermercato Esselunga ci sono almeno due vittime e altrettanti feriti tra gli operai che erano al lavoro. Il bilancio dei soccorsi è provvisorio e non è escluso che il bilancio delle vittime si aggravi. E’ una strage, non semplice fatalità. Crediamo che il continuo aumento del totale delle morti sul lavoro in Italia sia un oltraggio alla convivenza civile oltre che una dramma per la società. Oggi, la tragedia di Firenze ha portato via altre vite e distrutto delle famiglie. Riteniamo che serva fare molto di più per rendere i posti di lavoro dei luoghi sicuri. L’UGL chiede che vengano investite più risorse per la formazione delle persone e la diffusione di una cultura della sicurezza, fin dal sistema scolastico. Ma chiediamo altresì che vengano rafforzati i controlli e incrementate le sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza. Perdere la vita a lavoro è inaccettabile e assistere a delle morti che potevano essere evitate è un’ingiustizia che deve essere sanata”.  Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale UGL, Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana eMatteo Biagianti Segretario UTL Firenze.

“Purtroppo la tragedia delle morti sul lavoro continua a contare le vittime, che non sono numeri, ma lavoratori che pagano con la vita il loro contributo sociale al sostegno ed al progresso della nostra società. L’UGL esprime solidarietà alle famiglie di questi ultimi ‘martiri del lavoro’ ma stigmatizza tutte le condotte che hanno contribuito al verificarsi di questa ultima tragedia. Si spera che le responsabilità oggettive vengano fatte emergere ed i responsabili evidenziati, puniti dalla giustizia. Sugli incidenti sul lavoro non esistono fatalità, ma reati e violazioni di legge che contribuiscono a generare questi delitti. Come ha ribadito più volte il Presidente Mattarella ‘l’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano ad operare lavoratori’. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.  La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”.

 

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