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Delitto di Levane: il padre omicida in carcere

Custodia cautelare in carcere per il padre omicida di Levane. Stamani il Gip Fabio Lombardo, dopo la convalida del fermo, ha stabilito che Billal Miah sia rinchiuso di nuovo in cella non appena si sarà ripreso dalla crisi accusata all’indomani del primo trasferimento a Sollicciano.
Martedì scorso l’operaio di 39 anni, originario del Bangladesh e arrivato da circa un anno in Valdarno dopo averne trascorsi 5 in Sicilia, aveva trucidato con un’arma da taglio la figlioletta Jannatun Nabia di tre anni e mezzo e ferito l’altro figlio di 12 anni che cercava di difenderla dalla sua furia.
Per sfuggire alla stessa sorte il ragazzino si era rifugiato al piano terra della palazzina di via Palmiro Togliatti dove la famiglia vive in una mansarda in affitto. Al momento del delitto la mamma era uscita per fare la spesa.
L’uomo, compiuto il gesto terribile, si era poi gettato nel pozzo attiguo all’abitazione ed era stato recuperato dai Vigili del Fuoco in stato di ipotermia. Ora dovrà rispondere di omicidio e tentato omicidio, aggravati dal grado di parentela e dalla minorata difesa dei due figli.
Lunedì prossimo all’ospedale Le Scotte di Siena sarà eseguita l’autopsia sul corpicino della bimba.

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