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Morte di Claudio BIndi. Una comunità in lutto

Sarà eseguita oggi all’Istituto di Medicina Legale di Firenze l’autopsia sul corpo di Claudio Bindi, il 62enne di Castelfranco Piandiscò che era scomparso dalla sua casa di Pulicciano il 4 marzo corso e il suo cadavere è stato ritrovato mercoledì pomeriggio in un anfratto, nei boschi tra Figline e la frazione del Brollo. L’esame autoptico dovrà stabilire le cause della morte. Gli accertamenti degli inquirenti – le indagini sono affidate alla Compagnia dei Carabinieri di Figline Incisa – serviranno anche a capire cosa abbia fatto l’uomo dopo che ha perdere le sue tracce quel sabato di inizio marzo. La distanza in linea retta da Piandiscò, dove Bindi è stato accompagnato da un parente prima di sparire, a Figline è di circa 7 km in linea retta. Una distanza notevole, che dovrebbe aver percorso a piedi. E come mai si è poi ritrovato in una zona boschiva tra il Valdarno e il Chianti? Risulta infine che, quando è uscito di casa, avesse i documenti e le carte di credito. Che non sono stati trovati accanto al suo corpo, al punto che è stato necessario chiamare i familiari per riconoscerne i vestiti, dato che il cadavere era in avanzato stato di decomposizione. Tutte domande cui dovranno cercare di dare una riposta le forze dell’ordine. Quel che è certo è che, purtroppo, l’uomo senza vita ritrovato due giorni fa è quello del 62enne valdarnese. Centinaia, sui social, i messaggi di affetto alla famiglia Bindi, terribilmente scossa da quanto accaduto. Anche l’amministrazione comunale di Castelfranco Piandiscò ha voluto manifestare la sua vicinanza. “Esprimiamo il nostro cordoglio per la tragica scomparsa di Claudio e la vicinanza alla famiglia, che è stata sottoposta a grande sofferenza in queste settimane di ricerca”.

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