Cerca
Close this search box.

Alluvione del torrente Ponterosso. Il comune si costituisce parte civile. Giulia Mugnai: “Mossa obbligata”

“La scelta tecnica di costituirsi parte civile nel processo è un passaggio obbligato che Comune e Città Metropolitana di Firenze hanno operato a garanzia di tutti i cittadini”. Parole del sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai, che ha così commentato la decisione adottata dall’ente in seguito al procedimento giudiziario scaturito dall’alluvione del torrente Ponterosso e del fosso delle Granchie del 21 ottobre 2013, che provocò il danneggiamento di 19 auto, di 75 residenze private, di 8 attività produttive e di infrastrutture pubbliche come il cimitero.
Una vicenda per la quale il Pubblico Ministero Barlucchi ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone: fra questi, l’allora sindaco di Figline Riccardo Nocentini.
“La costituzione di parte civile del Comune è l’unica modalità che tutela l’interesse pubblico – ha commentato la sindaca – affinché gli eventuali danni riconosciuti dal processo non gravino sull’ente e quindi sui cittadini. Ferma restando la fiducia nella magistratura e ribadita la necessità da parte del Comune di tutelare l’interesse pubblico – ha aggiunto la Mugnai -, credo sia necessaria una riflessione politica sul ruolo del sindaco e sulle difficoltà quotidiane che vivono nell’espletare il proprio mandato con impegno e onestà nei confronti della comunità che si amministra: mi interrogo su come, in assoluta buona fede e spesso con strumenti non efficaci, sindaci di tutta Italia di ieri e di oggi incorrano in situazioni del genere. A Riccardo Nocentini, quindi, – ha concluso Giulia Mugnai – va la mia piena solidarietà dal punto di vista umano e politico per la situazione delicata in cui si è venuto a trovare e che sono certa si risolverà nel migliore dei modi”.

Articoli correlati