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Arezzo Casa. Il centro destra di Terranuova attacca il vice sindaco Di Ponte

Il centrodestra per Terranuova contrariato con l’amministrazione comunale per aver discusso, nell’ultimo parlamentino cittadino, di argomenti che, secondo l’opposizione, dovevano essere prima affrontati preliminarmente
nelle competenti commissioni consiliari. “La maldestra, probabilmente non voluta, gestione dei meccanismi rappresentativi non giustifica tali inefficienze, anche perché purtroppo da anni troppo spesso ripetute.
Occorre una revisione sostanziale degli strumenti che regolano la vita del Comune”, hanno spiegato il capogruppo Mario Ghezzi e i suoi compagni di coalizione, che hanno poi parlato dell’ultima vicenda che ha riguardato l’approvazione del nuovo statuto della società partecipata Arezzo Casa, gestore delle case popolari nella Provincia di Arezzo.
“La maggioranza – ha spiegato il centro destra – ha portato in consiglio la proposta di delibera senza convocare prima una commissione che potesse meglio sviscerare tutte le problematiche legate a questo atto. Forse perché la proposta di delibera era del tutto infondata in quanto chiedeva di non approvare lo statuto per ragioni assurde e legate solamente a indicazioni politiche di bassissimo profilo”. L’opposizione ha quindi spiegato quali punti dello statuto ha contestato la maggioranza: l’abolizione del Comitato di Coordinamento e l’introduzione dei Patti Parasociali; l’obbligatorietà del Direttore Generale; la nuova composizione del Cda che cambia il rapporto di composizione maggioranza/opposizione. Fino adesso era composto da tre componenti di maggioranza e due di opposizione. Adesso il rapporto diventa 4:1.
“Il consigliere Massimo Mugnai, in sede di consiglio Comunale, ha smontato punto per punto la delibera proposta, rendendo manifesta la totale impreparazione della maggioranza – ha spiegato il centro destra -. L’abolizione del Comitato di Coordinamento e l’introduzione dei Patti Parasociali è un cambiamento obbligatorio voluto dalla legge; il Direttore Generale rappresenta un elemento di garanzia importante sia per cittadini sia per la stessa S.p.A. È, infatti, una figura vincitrice di concorso pubblico, con specifiche competenze e non appartenente a nessuna parte politica. Inoltre, tutte le S.p.A. anche molto più piccole di Arezzo Casa, hanno un Direttore Generale; il nuovo rapporto di 4:1 dei consiglieri del Cda – ha continuato il centro destra – non è voluto dalla attuale presidenza per aumentare il potere di una parte politica, come ritiene il vicesindaco, ma dalla necessità di rispettare, in fase di elezione, sia la parità di genere, sia la rappresentatività delle cinque vallate. Nel precedente statuto non era previsto il rispetto della parità di genere”.
Il conclusione Ghezzi e i consiglieri di minoranza hanno riportato le parole di Mauro Di Ponte. “Ha dichiarato
che il Direttore Generale di Arezzo Casa S.p.A. guadagnerebbe oltre 100.000 euro. Sarebbe bene che, prima di parlare, leggesse lo statuto della società che prevede un compenso annuo lordo di 66.000 euro”.

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