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Aumento Cosap a Montevarchi. La Giunta: “Un errore tecnico a cui stiamo già rimediando”

Un errore tecnico in via di risoluzione, come già comunicato nei giorni scorsi alle associazioni di categoria. Così gli amministratori di Montevarchi replicano alle polemiche degli ultimi giorni sull’aumento della Cosap e tacciano gli interventi di Pd e Movimento Consumatori “che tra l’altro non rappresenta le categorie economiche tassate”, di essere “pretestuosi e intempestivi”.
“Si comprende la continua ricerca di una visibilità politica – scrive la Giunta – tuttavia non a scapito dei cittadini messi in confusione da infondati allarmismi”
Entrando nel dettaglio si spiega che con “Deliberazione di Consiglio Comunale n. 123 del 21 dicembre 2017 è stato approvato un nuovo “Regolamento per l’applicazione del Canone per l’occupazione del suolo e degli spazi ed aree pubbliche” che riporta fedelmente l’indirizzo politico dell’amministrazione comunale non prevedendo alcuna modifica dei coefficienti di calcolo del canone stesso.
Infatti, nessun aumento risulta imposto nei casi ordinari di occupazione temporanea e permanente. Nei giorni scorsi è emerso invece che, relativamente alla categoria “spazi soprastanti e sottostanti”, come le tende da sole e il passaggio di cavi e condutture sul suolo pubblico, sebbene il sistema di calcolo fosse rimasto invariato tra vecchio e nuovo regolamento, non è stato tenuto conto di una vecchia delibera di Giunta del 2004 che ne aveva rideterminato al ribasso l’intera tariffa, ossia di una riduzione di due terzi. In effetti, si è trattato di un errore non ascrivile né alla Giunta comunale, né al Consiglio comunale, poiché entrambi gli organi, con consenso unanime, hanno espresso la volontà politica di mantenere invariata la cifra di ciascun canone di occupazione”.
L’amministrazione si è subito attivata con l’Ufficio per porre rimedio come ha comunicato ai rappresentanti delle categorie economiche.
Una conferma, si ribadisce, della volontà “di continuare a perseguire politiche di rivitalizzazione del centro storico e delle categorie economiche in genere” e si annuncia che prenderà spunto dall’errore di calcolo “per riflettere sull’effettiva opportunità di continuare a tassare, come avvenuto da parte delle precedenti giunte, le categorie economiche per il semplice fatto di installare delle tende”.
“Sulla scorta anche di esperienze di comuni limitrofi, si ritiene che il canone, chiamato anche “tassa sull’ombra” e percepito come un vero e proprio balzello, stante anche il contesto socio economico, possa essere abolito e in tal senso è stato dato mandato agli Uffici di provvedere alla predisposizione di modifiche regolamentari in questo senso”.
In ultimo gli amministratori rivendicano quanto fatto per rivitalizzare il centro storico: “La riduzione del 90% sul canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) per le start-up o le attività che già operano nei centri storici del territorio, e del 70% per le altre fuori dal centro, senza limiti temporali; la riduzione dell’80% della Tari per le nuove imprese dei centri storici in particolari settori: artigianato, commercio al dettaglio, somministrazione di alimenti e bevande, forniture di servizi; la riduzione dell’Aliquota IMU per le start-up che è passata dal 7,6 al 4,6 per mille, ossia al minimo previsto per legge; senza considerare l’ abbassamento degli oneri urbanistici per stimolare gli investimenti in edilizia e i contributi al fondo per la riqualificazione del centro storico. Un’attenzione verso i cittadini, categorie economiche e centro storico di cui andiamo fieri”, concludono.

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