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Bekaert. Concluso il presidio. La data di licenziamento è posticipata al 3 ottobre

Dal 29 giugno scorso, giorno del corteo a cui hanno partecipato migliaia di persone, non solo della vallata, a sostegno dei 318 lavoratori Bekaert che hanno ricevuto la lettera di licenziamento da parte della multinazionale belga, le manifestazioni di solidarietà non sono mancate, neppure dallo Stato e dalla politica nazionale. Al presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica infatti è intervenuto anche il ministro del lavoro Luigi Di Maio, con la promessa di riattivare la cassa integrazione.
Iniziato il 4 agosto, il presidio era stato organizzato dagli operai per tenere alta l’attenzione pubblica sulla vertenza e per evitare che durante il periodo di chiusura per ferie potessero essere portati via i macchinari del sito produttivo, un tempo appartenente a Pirelli e, ancor prima, ad Azoto.
Nei giorni scorsi anche Sting, cittadino adottivo di Figline, ha dimostrato solidarietà andando a trovare le maestranze e facendo balzare ancora una volta il caso a livello nazionale.
Ieri, come da programma, il presidio si è concluso e gli addetti oggi sono tornati al lavoro. Il duro impegno dei sindacati è riuscito, almeno per adesso, a posticipare la data di licenziamento al 3 ottobre prossimo. Bekaert, comunque, non demorde, ribadisce l’ultimatum.
L’intenzione da parte di operai e sindacati è di riuscire a trovare un soggetto terzo che possa reindustrializzare il sito.

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