Cerca
Close this search box.

Castelfranco: petizione popolare per la Badia di Soffena. Pronto un progetto di valorizzazione da 1 milione e 200 mila euro

Una petizione popolare per la Badia di Soffena di Castelfranco di Sopra. Gli amministratori del Comune Unico dell’altopiano vogliono riappropriarsi del luogo simbolo del paese e hanno scritto una lettera al Ministro dei Beni Culturali rinnovando la richiesta di acquisire il bene al federalismo demaniale perché l’abbazia possa rientrare tra le proprietà del municipio. In allegato alla missiva anche un progetto di valorizzazione da 1 milione e 200 mila euro. Copriranno i lavori di adeguamento del complesso monumentale che abbinerà alla vocazione religiosa quella artistica e culturale. Serviranno almeno mille firme per supportare l’iniziativa e si potrà sottoscrivere il documento negli uffici comunali dei tre centri uniti. E’ l’ulteriore step di una vicenda partita da lontano. “Appena insediati – spiega l’esecutivo – abbiamo preso contatti con la Soprintendenza di Arezzo e di recente avevamo siglato l’accordo con il Polo Museale toscano che ci autorizzava a usare la chiesa, il chiostro e due sale espositive già ristrutturate. Parallelamente sono stati compiuti altri passi ma il Ministero ha deciso di fare altrimenti senza interpellarci”. A fine ottobre, infatti, è stato pubblicato il bando della Direzione Generale dei Musei che inserisce Soffena nei 13 beni museali dello Stato da affidare in gestione ai privati. Si rilancia, dunque, con un piano da realizzarsi in 4 anni per oltre un milione di euro, già disponibili in bilancio, anche se si cercherà il contributo di sponsor, mentre i costi di gestione, circa 40 mila euro l’anno, potranno essere sostenuti con le varie attività. Nelle intenzioni dell’ente, oltre al restauro degli ambienti, figurano anche la realizzazione di un museo permanente destinato a raccogliere documenti e reperti archeologici scoperti in loco e a Poggio alla Regina, la creazione di una sala conferenze, un archivio storico, una caffetteria e un book shop con pubblicazioni e depliant dell’intero territorio. Il primo passo del cronoprogramma, tuttavia, sarà la revisione delle coperture e degli infissi. Seguiranno i progetti esecutivi, suddivisi in cinque stralci funzionali, che in quattro anni consentiranno di riportare la Badia alla completa fruizione.

Articoli correlati