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L’Ivv: “Il decreto del governo ci può aiutare. Ma ci vuole il prezzo calmierato”. Il 13 aprile, in azienda, consiglio comunale straordinario

“La rateizzazione delle bollette energetiche è un provvedimento importante, che ci può dare, indubbiamente, una mano. Però non riguarda il pregresso. Possiamo avere benefici anche dal credito di imposta, ma il problema si può superare in maniera definitiva solo con i prezzi calmierati”. Lo ha detto il presidente dell’Ivv Simone Carresi, alla luce dell’ultimo decreto del Governo. L’azienda, come noto, ha spento gli impianti da due mesi a causa dei costi dell’energia, diventati insostenibili. Il 13 aprile prossimo, quasi certamente, si terrà anche un consiglio comunale straordinario all’interno della fabbrica, con la presenza dell’assessore regionale Leonardo Marras. “Abbiamo accolto positivamente le misure adottate dall’esecutivo – ha spiegato Carresi – . Possiamo rateizzare le bollette, ma solo da maggio-giugno. Riguardo invece al credito d’imposta, aspettiamo ancora il decreto attuativo. In base ai numeri in nostro possesso ci sarà la possibilità di compensare il 15% della spesa del gas e il 20% dei costi dell’energia elettrica. La nostra intenzione, comunque, è quella di riaprire a fine maggio e speriamo che da qui a due mesi si arrivi alla soluzione definitiva, che non può che essere il prezzo calmierato”. Il massimo esponente dell’Industria Vetraria Valdarnese ha poi annunciato un’iniziativa importante. Un parlamentino straordinario all’interno dello stabilimento. C’è anche la data. Il 13 aprile, anche se non ci sono ancora conferme definitive. Alle 17,30 sindaco, giunta e consiglieri comunali discuteranno della difficile situazione dell’azienda, alla luce dei costi energetici diventati esorbitanti, e ci sarà anche l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras. I forni dell’Ivv si sono spenti a metà febbraio, con i dipendenti in cassa integrazione. L’azienda, però, non ha chiuso. Anzi, come hanno sottolineato i vertici, gli ordinativi sono in aumento e in questi mesi è stata fatta una scorta consistente di prodotti proprio per evaderli. La questione è quindi finanziaria.

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