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Sandra Milo e il ricordo dell’amico Lorenzo Giusti. “Nella vita non basta amare, serve anche voler amare”. E’ quello che ci lascia

Tutta l’Italia ha salutato Sandra Milo, una delle attrici più iconiche del panorama cinematografico. Affascinante e genuina, resa eterna da Fellini e incatenata al personaggio della bionda frivola che sapeva interpretare con fin troppa bravura ma che le ha permesso di farsi conoscere anche dalle generazioni più giovani. Sandra Milo aveva un rapporto particolare con la Toscana, terra in cui era cresciuta, alla quale era molto affezionata e che ha visto una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Si è recata in Valdarno in occasione del Premio Nazionale Wanda Capodaglio, in compagnia del collega di spettacolo e amico Lorenzo Giusti che ricorda, con affetto e nostalgia, le numerose esperienze che hanno condiviso.

“Ho conosciuto Sandra 10 anni fa a Livorno in occasione di uno spettacolo – ricorda Lorenzo – Mi invitò nel suo camerino per avere un parere sulla performance e con spontaneità mi chiese di tirarle su la zip del vestito. “Sei uno dei pochi uomini che non ha fatto il contrario” mi disse ironica. Lei era così, una persona vera, sincera, oltre ad essere colta ed assolutamente intelligente. In quell’occasione le chiesi di dedicare un videomessaggio alla mia ormai ex ragazza, ricorderò per sempre quelle parole: “Nella vita non basta amare, serve anche voler amare”. Lei ha scelto di amare, nonostante le difficoltà, le ferite e le delusioni.”

“Il ricordo più vicino che ho di lei è quello del Premio Nazionale Wanda Capodaglio, in occasione del quale era membro della giuria. In quanto direttore artistico volevo Sandra in tutti i modi: non solo perché la Capodaglio era stata sua insegnante di dizione ma soprattutto in virtù della nostra amicizia. Andai a prenderla personalmente a Roma e mi fece conoscere i suoi figli. Lungo la strada, ogni volta che ci fermavamo per una sosta, era sommersa dagli ammiratori ai quali non si sottraeva mai. Mentre scattava foto, io le compravo pocket coffee, i suoi preferiti. Il pubblico l’amava e lei ricambiava con sincero affetto: appena salita sul palco del teatro, venne accolta con una standing ovation di cinque minuti, un’emozione unica.”

Dolce e vera: questo il ricordo di una donna che ha vissuto molte vite. Simbolo dello star system italiano e della dolce vita pur senza nascondere mai le sue difficoltà, dai problemi familiari a quelli economici, di cui parlava con la serenità che la contraddistingueva. Proprio in virtù dell’amore che provava verso la vita, il ricordo di Lorenzo non puo’ che essere proprio come lei, allegro e ironico.

“Durante un’intervista le ho chiesto:” C’è una domanda che non ti hanno mai fatto, ma che ti piacerebbe ti venisse posta?” Lei, con assoluta tranquillità: “Si, che cosa voglio scritto sulla mia tomba. Qui ha vissuto una donna che ha fatto sempre quello che ha voluto fare nella vita” Lei era così: libera, genuina, sognatrice. Non scorderò mai lo sguardo meravigliato che aveva mentre ammirava i palazzi di Montevarchi per la prima volta. Lei, che aveva già visto tutto il mondo, era ancora in grado di stupirsi.”

“Uno dei ricordi più cari che ho è di una sua telefonata ricevuta ad un orario anomalo – continua Lorenzo – tant’è che le risposi leggermente preoccupato mentre Sandra, serafica come sempre, mi chiese: “Lorenzo, mi daresti la ricetta della panzanella?” Abbiamo condiviso palcoscenici e red carpet ma se penso a lei, ci ricordo così: seduti in camerino mentre mangiamo la panzanella.”

A dispetto dell’età, Sandra Milo era ancora una donna di spettacolo molto attiva. Nonostante la reputazione di bionda svampita, l’attrice poteva vantare un curriculum cinematografico lunghissimo e consacrato nel 2021 con il premio David di Donatello alla carriera, conferitole, forse, con fin troppo ritardo. “Non è mai troppo tardi per ricevere un premio”, esclamò lei, riuscendo, ancora una volta, ad apprezzare la metà piena del bicchiere.

“Questa triste notizia è stata uno shock, speravo che fosse una fake news, non volevo crederci. Nonostante l’età, mentalmente era ancora una ragazzina che sprizzava energia e vitalità. E’ stata capace di farsi conoscere anche da un pubblico più giovane grazie a un programma televisivo che non poco tempo fa l’ha portata fino in Marocco… Spesso veniva citata per la sua frivolezza ma quello era solo un personaggio. Lei era colta, intelligente, la musa di registi e l’incarnazione della vera e propria dolce vita.”

“Capiva il rispetto che nutrivo per lei, la stima e la sincerità. Prima di essere un’artista era una donna e lei ha sempre apprezzato questo mio atteggiamento, mentre io era assolutamente attratto dal suo ottimismo. Ci ha uniti la nostra profonda sensibilità. Ho ancora una sua dedica su una foto: “A Lorenzo. Viva la vita, la mia e la tua.”

Un estratto della trasmissione “Pomeriggio 5” andata in onda ieri sulle reti Mediaset e condotta da Myrta Merlino, nel corso della quale  è stato trasmessa una pillola della serata, una domanda che Lorenzo Giusti ha rivolto a Sandra Milo sul palco del teatro Wanda Capodaglio di Castelfranco di Sopra, in occasione del Premio Nazionale per giovani talenti che si è tenuto nel giugno scorso.

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