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Vadi-Carbini. San Giovanni si prepara al ballottaggio. Fu così anche nel 2014

Così come avvenne nel 2014, sarà il ballottaggio a decidere il nome del nuovo sindaco di San Giovanni Valdarno. E sarà tra Valentina Vadi dell’Alleanza Civica, Democratica e Progressista e Francesco Carbini, a capo di una serie di liste civiche, che già cinque anni fa arrivò alla seconda fase con Maurizio Viligiardi. E’ stata una campagna elettorale intensa e piena di contenuti quella della città di Masaccio. Con quattro contendenti: oltre alla Vadi e Carbini, infatti, si sono presentati Tommaso Pierazzi dei 5 Stelle e Roberto Martini, del centro destra, che non ce l’hanno fatta ad insidiare i due di testa. Fin dalle prime battute si è infatti avuta la sensazione che quello di domenica fosse solo il girone di andata. E così è stato.
Come spesso accade, il voto delle Europee è stato in parte modificato da quello amministrativo. Anche se devono essere ancora analizzati i flussi del voto, è evidente come Carbini abbia preso voti anche dall’area di centro destra. E adesso? Adesso si aprono quindici giorni molto intensi. Ripartiranno gli incontri con i cittadini e con le associazioni e i due schieramenti si preparano ad un inizio estate a dir poco elettrizzante. La città, nell’ultimo mese, si è appassionata a queste elezioni amministrative, come testimonia l’alta affluenza, ben superiore al 70% e il folto pubblico che ha preso parte ai due dibattiti pubblici in piazza. Ed è su questa affluenza che, probabilmente, si giocherà la sfida del 9 giugno. Generalmente ai ballottaggi il numero di votanti è inferiore rispetto al primo turno.
L’obiettivo di Valentina Vadi, che è in testa, sarà quello di mantenere quanto ottenuto nella giornata di domenica e, possibilmente di incrementarlo. Più complicato il lavoro di Carbini, che viene da dietro e dovrà gioco forza trovare nuovi elettori tra le file del centro destra e deCosì come avvenne nel 2014, sarà il ballottaggio a decidere il nome del nuovo sindaco di San Giovanni Valdarno. E sarà tra Valentina Vadi dell’Alleanza Civica, Democratica e Progressista e Francesco Carbini, a capo di una serie di liste civiche, che già cinque anni fa arrivò alla seconda fase con Maurizio Viligiardi. E’ stata una campagna elettorale intensa e piena di contenuti quella della città di Masaccio. Con quattro contendenti: oltre alla Vadi e Carbini, infatti, si sono presentati Tommaso Pierazzi dei 5 Stelle e Roberto Martini, del centro destra, che non ce l’hanno fatta ad insidiare i due di testa. Fin dalle prime battute si è infatti avuta la sensazione che quello di domenica fosse solo il girone di andata. E così è stato. Come spesso accade, il voto delle Europee è stato in parte modificato da quello amministrativo. Anche se devono essere ancora analizzati i flussi del voto, è evidente come Carbini abbia preso voti anche dall’area di centro destra.
E adesso? Adesso si aprono quindici giorni molto intensi. Ripartiranno gli incontri con i cittadini e con le associazioni e i due schieramenti si preparano ad un inizio estate a dir poco elettrizzante. La città, nell’ultimo mese, si è appassionata a queste elezioni amministrative, come testimonia l’alta affluenza, ben superiore al 70% e il folto pubblico che ha preso parte ai due dibattiti pubblici in piazza. Ed è su questa affluenza che, probabilmente, si giocherà la sfida del 9 giugno. Generalmente ai ballottaggi il numero di votanti è inferiore rispetto al primo turno. L’obiettivo di Valentina Vadi, che è in testa, sarà quello di mantenere quanto ottenuto nella giornata di domenica e, possibilmente di incrementarlo. Più complicato il lavoro di Carbini, che viene da dietro e dovrà gioco forza trovare nuovi elettori tra le file del centro destra e del movimento 5 Stelle.
Nel corso del dibattito pubblico organizzato di recente dal portale “Valdarno 24” Roberto Martini, ad una precisa domanda in materia, ha affermato che l’indicazione di voto la darà solo a titolo personale. “Noi daremo ampia libertà di voto – ha detto invece Tommaso Pierazzi -. Ma abbiamo pensato di proporre ai due candidati alcune domande su temi molto vicini al Movimento 5 Stelle”. Insomma, la sfida è aperta e come già avvenne cinque anni San Giovanni vivrà altre due settimane di campagna elettorale. Nel 2014, al primo turno, Viligiardi conquistò il 49% e Carbini il 21%. Al ballottaggio il candidato del centro sinistra ottenne il 56,90% e quello di Cresce San Giovanni il 43,10%. Adesso si ricomincia da capo. Per una partita aperta ed appassionante.

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