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Avanti Montevarchi sul macchinario della Menarini: “dalla Chiassai il solito polverone. E’ in campagna elettorale perenne”

Il gruppo “Avanti Montevarchi” è intervenuto in merito al macchinario della Menarini acquistato grazie ai fondi raccolti e attualmente bloccato in attesa di aggiornamento. Una vicenda che ha provocato la reazione del sindaco Chiassai. “Un sindaco – hanno spiegato i consiglieri Ricci e Camiciottoli – che ha fatto dell’esposizione mediatica la propria caratteristica politica. Chiacchiere, fotografie, accuse ma poco governo delle cose. La vicenda del macchinario sui tamponi è esemplificativa: ha forzato la mano per comprare un macchinario con i soldi dei cittadini di Montevarchi per qualcosa che, al momento, è ritenuto inadatto dalla struttura cui lei lo ha “donato” tra squilli di tromba e applausi della solita corte”.
“Con il risultato – ha proseguito la minoranza – che adesso ci troviamo nella spiacevole situazione di aver vanificato lo sforzo di solidarietà di tanti montevarchini, cui va il nostro riconoscimento e apprezzamento. Dopo aver accusato in malo modo il Presidente della Regione Enrico Rossi di averle copiato l’idea, si è messa ad alzare il solito polverone dando la responsabilità a destra e a manca. Bene Sindaco questa idea è stata la sua, ne siamo convinti tutti. Adesso veda lei il da farsi e invece di cercare il nemico di turno spieghi, più che a noi ai cittadini, le scelte che ha compiuto”.
Avanti Montevarchi è poi tornato sulle vicende della casa di riposo cittadina, facendo una cronistoria.
“Il 20 marzo, mentre scoppia la questione Covid a Bucine il Sindaco Chiassai elogia ai quattro venti il proprio operato, quello del Consiglio d’Amministrazione della Asp di Montevarchi e della Cooperativa; dopo pochi giorni, quando la situazione Covid a Montevarchi è diventata fuori controllo – sottolinea l’opposizione – , passa ad accusare pubblicamente la Regione, la Asl e la cooperativa facendo addirittura un esposto alla Magistratura.
Il Consiglio Comunale straordinario, chiesto a gran voce dalla minoranza, è stato due giorni a discutere senza riuscire a produrre un documento di sintesi”.
“L’unico atto presentato da una parte delle minoranze – continuano Ricci e Camiciottoli – è stato sdegnosamente bocciato senza motivazione dal Sindaco e da una maggioranza inerte. Per loro, evidentemente, alla Casa di Riposo è andato e va tutto bene; la responsabilità di quello che è successo è sempre di altri; che il Sindaco abbia, di fatto, “commissariato” il CdA della ASP e che ci siano state, quantomeno, delle sottovalutazioni e delle intempestività nella gestione dell’emergenza è un fenomeno secondario; come parrebbe secondario che il braccio di ferro tra la Asl e il Sindaco abbia prodotto effetti negativi nella gestione dell’emergenza”.
Quello che appare chiaro – ha concluso Avanti Montevarchi – è che il Sindaco rimane in campagna elettorale perenne ma, a volte, l’eccessiva esposizione mediatica e la continua rissosità contro tutto e contro tutti dipingendo un mondo di sabotatori, alla lunga, può diventare controproducente. Purtroppo, da questo modo di fare rischia di rimetterci non solo Chiassai Martini ma l’intera città di Montevarchi”.

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