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Io, studentessa dei Licei di San Giovanni, questa mattina al rientro a scuola…

Stamani è suonata di nuovo la campanella ai Licei Giovanni da San Giovanni. Dopo due settimane di vacanze, studenti e docenti sono tornati in classe, in un momento complicato, con i contagi che continuano a colpire. Ma la decisione del Governo, confermata dal Ministro Bianchi, è stata risoluta. “Si torna a scuola”. Sono entrata da uno dei cinque ingressi, allestiti appositamente per scaglionare al meglio gli studenti, creando così la distanza di sicurezza necessaria. In classe i banchi erano obbligatoriamente distanziati e noi studenti dovevamo tenere sempre la mascherina, abbassandola solo per fare colazione durante l’intervallo. Ogni ora, come da normativa anti-Covid della scuola, l’aula veniva areata per circa cinque minuti e ogni volta che la classe doveva uscire dall’aula per qualsiasi motivo, prima di rientrarvi, le bidelle igienizzavano opportunatamente i banchi. Infine, suonata la campanella di fine giornata scolastica, sono uscita sempre dal solito ingresso in cui sono entrata, sempre come da normativa della scuola, per garantire il distanziamento tra gli studenti.
Insomma, dispositivi di sicurezza applicati per evitare il più possibile contagi e consentire alla scuola di continuare a vivere in presenza. Per gli istituti superiori è stata adottata la così detta regola dell’ 1,2,3. Fino a un caso di positività è prevista l’auto-sorveglianza con l’uso, in aula, delle mascherine FFP2. In presenza, invece, di due o più positivi nella stessa classe scatterà la didattica a distanza sia per i contagiati che per coloro che non hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni e che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri è prevista l’attività in classe con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2. Con tre casi positivi nella stessa classe è prevista la DAD per dieci giorni.

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